Otto contrade si sfidano per un sogno. Dal 1932 un appuntamento imperdibile

Le curiosità del Palio di Legnano - I motti, i temi della sfilata e le vittorie degli sfidanti in gara. Atzeni è il campione in carica

Sono otto le contrade legnanesi che si contenderanno oggi il Palio: La Flora, San Martino, San Domenico, Legnarello, Sant’Erasmo, San Magno, Sant’Ambrogio, San Bernardino. Dal 1955 ogni contrada ha il proprio motto. Vediamoli tutti. La Flora: “Sia seme la virtù, vittoria il fiore”. San Martino: “Fino alla fine”. San Domenico: “Nel verde la speranza”. Legnarello: “Soli nel Sole”. Sant’Erasmo: “Amore e fulgore in battaglia sul colle grazie al corvo”. San Magno: “Non sempre vincitori, ma sempre primi”.

Sant’Ambrogio: “Mi abbiano in odio, purché mi temano”. San Bernardino: “Il ponte lega la virtù alla gloria”.
Ogni contrada ha una sede (il cosiddetto “maniero”) e una reggenza formata da un capitano, un gran priore e una castellana. Gli otto capitani formano il Collegio dei capitani e delle contrade, fondato nel 1955 col compito di coordinare le attività. Il collegio è guidato da un “gran maestro”.
Durante la sfilata ogni contrada sfila seguendo un tema legato al Medioevo (La Flora: la guerra; San Martino: la musica e la danza; San Domenico: i popolani e i giochi; Legnarello: la forza e il lavoro; Sant’Erasmo: l’astrologia e la caccia; San Magno: la nobiltà e il clero; Sant’Ambrogio: i cortigiani; San Bernardino: il trionfo per la cattura delle armi).
L’albo d’oro del Palio vede in testa Sant’Erasmo con 13 vittorie, seguito da San Magno (11), Legnarello (10), San Bernardino (9), Flora (7), Sant’Ambrogio e San Domenico (6), San Martino (4). L’edizione 2015 è stata vinta da Giovanni Atzeni per Legnarello, al fotofinish su Andrea Mari per Sant’Ambrogio.

Le prime quattro contrade estratte corrono la prima batteria, le altre quattro la seconda. I primi due classificati delle due batterie disputano la finale (su 5 giri). La prima edizione del Palio risale al 1932, ma in quell’occasione la corsa ippica fu sospesa per un grave incidente a un fantino. La gara fu ripristinata nel 1935 con la vittoria di Vittorio Chiapparelli per San Domenico. Oltre all’edizione del 1932, il Palio non è stato assegnato nel 1955, 1977 e 2006.