Pac-Man fa divertire anche nel 2015

Grande successo a villa Baragiola per “Tecnosapiens, 60 anni a passi di bytes”. E “piovono” cimeli. Dai primi cellulari ai vecchi pc, il nostro passato in mostra. «Mamma, ma davvero telefonavi così?»

– I vecchi telefonini, i calcolatori elettronici, le videocassette, le prime console dei videogiochi sono ufficialmente “da museo”. I varesini ci sono arrivati forse prima degli altri, tanto che hanno approfittato della mostra sulla storia degli oggetti tecnologici allestita a villa Baragiola – dal titolo “Tecnosapiens, 60 anni a passo di byte” – per portare in dono il proprio reperto storico.
L’idea che il primo cellulare, che a guardarlo adesso pare un ferro da stiro,

possa venire esposto dietro una bacheca e diventare importante come una scheggia di una lancia primitiva ha appassionato molti. Soprattutto coloro che conservavano con un po’ di malinconia il primo Nokia della loro vita, ma che nello stesso tempo erano stufi di vederlo nel cassetto. E così, giorno dopo giorno, a villa Baragiola, sono cominciati ad arrivare cimeli del passato.
Prima un cellulare, poi due. I pezzi storici, alla fine, sono diventati così tanti che gli organizzatori stanno pensando di dare vita a un museo permanente. Dove, per esempio, allestire una scrivania o una sala giochi di 20 anni fa. Ambienti attraverso i quali intraprendere un vero e proprio viaggio nel tempo, immedesimandosi nelle condizioni di lavoro e di vita del secolo scorso che visto con gli occhi di oggi sembra una vita fa. «Ma, per realizzare tutto questo, ci servirebbe uno sponsor» dice , presidente di Forseti, l’associazione di promozione sociale composta da volontari che ha curato la mostra.