Papà Bossi e il nuovo Trota «Lavora la terra, è abbronzato»

«Renzo sta bene, fa ancora l’agricoltore ed è abbronzato». Queste la risposta telegrafica di alla domanda da noi sottopostagli in merito allo stato di salute del “Trota”.

Stando a quanto riportato ieri mattina dal padre, Renzo, che dopo gli scandali al Pirellone sui rimborsi elettorali fu costretto alle dimissioni anticipate dall’assise lombarda, è ancora impegnato a zappare la terra, a svegliarsi all’alba per dar da mangiare a capre, mucche e galline nell’azienda agricola, “Terra nostra”, comprata dalla madre Manuela a Brenta.

«Adesso faccio l’agricoltore, ma d’altra parte per fare politica non serve una carica, la politica si fa anche nei bar», aveva commentato lui stesso quando aveva annunciato la sua nuova professione.

L’ormai ex promessa leghista è stata affidata al fratello più giovane, il 22enne Roberto Libertà, per essere avviata alla vita nei campi. Impresa non facile. Un regalo a Roberto, studente modello di Agraria con una passione reale per la campagna.

Nei giorni scorsi la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Umberto Bossi: la richiesta coinvolge in tutto nove persone, tra cui i figli di Umberto Bossi, Renzo e Riccardo, accusati di appropriazione indebita. Le accuse a vario titolo sono appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato per circa 40 milioni.

Somma, questa, che si riferisce a indebiti rimborsi elettorali che sarebbero ottenuti per il 2008 e il 2009. Riguardo al 2010 i rimborsi chiesti, come si legge nel capo di imputazione, non furono erogati dopo che i “revisori pubblici” nell’estate di due anni fa attestarono l’irregolarità dei rendiconti.

Il Senatur e i suoi figli inoltre dovranno rispondere di appropriazione indebita di oltre mezzo milione di euro di soldi pubblici (ottenuti con rimborsi elettorali) che sarebbero stati usati per pagare le spese personali più varie. Il procuratore aggiunto e i pm e , infatti, contestano a 145mila euro in 20 spese, fra l’altro per 12 multe, due cartelle esattoriali, l’assicurazione dell’auto, e l’acquisto (77mila euro) del titolo di laurea albanese presso l’università Kristal di Tirana. A sono contestati 157mila euro in 48 pagamenti, fra l’altro per 23 multe, cinque riparazioni d’auto in carrozzeria, altrettanti leasing o noleggi di vetture, l’abbonamento a Sky, spese del veterinario, rate dell’università dell’Insubria, canoni d’affitto di casa, spese di mantenimento della moglie e debiti personali. Belsito dovrà rispondere, oltre che di concorso in truffa e in tentata truffa, anche di concorso in riciclaggio con e .

«Non sono preoccupato», ha commentato Umberto Bossi. E non ha voluto aggiungere nulla di più in merito alla vicenda.

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