Pass rosa, ecco le regole Ma «non sono molto chiare»

A che punto sono i pass rosa? A metà strada tra il comune di Varese e Avt, fermi per un difetto di comunicazione.

I tagliandi che non dovrebbero più far pagare il parcheggio alle donne in attesa di un bimbo e alle neo mamme sono lontani, o vicini, alla realizzazione a seconda degli occhi con cui li si guarda. A sentire l’assessore alla Sicurezza, , sarebbero in dirittura d’arrivo.

«La giunta ha approvato alcune specifiche per permettere ad Avt di iniziare a distribuirli – spiega- Le abbiamo comunicate qualche giorno fa e immagino le abbiano già recepite e siano in procinto di iniziare con la distribuzione dei pass rosa a chi ne faccia richiesta».

In particolare, la giunta ha disposto che, per richiedere il pass, le donne in gravidanza debbano presentare un certificato medico che ne attesti lo stato e in cui sia specificata la data prevista per il parto.

Per le neo mamme invece, occorre che siano in possesso del certificato di nascita del bambino, in modo da stabilire con precisione la durata del permesso. Il pass dà diritto di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu per 12 mesi: dai tre mesi di gravidanza, fino ai sei mesi del bambino.

Regole che ad Avt non sono apparse proprio così chiare, tanto che il presidente, , sta ancora cercando di capire a chi rilasciare questi permessi e in che modalità e ha chiesto al comune un ulteriore specifica.

«In realtà le disposizioni che ci sono arrivate dalla giunta non sono molto chiare – sostiene Marino – Abbiamo mandato un fax per chiedere spiegazioni su, per esempio, i documenti che occorrono per richiedere il pass rosa».

Eppure il concetto sembrava di facile comprensione: certificato medico della mamma e certificato di nascita del bambino.

«A noi non risulta – aggiunge Marino – nella delibera che ci è stata inviata questo non è specificato».

Quello a cui stanno giocando il Comune di Varese e Avt sembra più un rimbalzo di responsabilità per il ritardo che si sta accumulando nell’istituzione dei pass rosa, approvati con un provvedimento del 2013.

Del resto Avt non ha mai negato la sua contrarietà: distribuire il permesso che dà la possibilità di sostare a tempo indeterminato negli stalli blu significherebbe una perdita di due milioni di euro per l’azienda partecipata del comune di Varese che gestisce la sosta cittadina.

Intanto si temporeggia. «Per quanto ci riguarda pensavamo di essere praticamente operativi in poche settimane – aggiunge Piatti – Una volta consegnata la delibera con le specifiche potevamo iniziare la distribuzione a chi ne avesse fatto richiesta».

Invece ora occorrerà rispiegare con precisione ad Avt le modalità di rilascio dei pass, accertarsi che le abbiano capite e aspettare che preparino i modelli dei pass. «Quelli li abbiamo già pronti – sottolinea Marino – Abbiamo già fatto una bozza di come saranno, un disegnino che ci consentirà di accelerare i tempi una volta chiarito quest’ultimo scoglio».

Ma è proprio quest’ultimo passaggio di cui non si conoscono le tempistiche e che suona come un ritardo annunciato e un rimando a settembre, dopo le vacanze estive.

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