Pedemontana, istruzioni per l’uso

Tra domani e lunedì verranno inaugurate la tangenziale varesina e la prima tratta della mega opera. Ecco tutto quello che c’è da sapere: dove immettersi, quali i vantaggi, cosa cambierà per tutti noi

– Finalmente Pedemontana: ecco come approfittare delle due nuove tratte autostradali gratuite che si inaugurano tra domani e lunedì.

L’inaugurazione di una nuova autostrada, per quanto controversa e travagliata, è un evento che rimane nella storia. E se il tronco principale di Pedemontana è ancora ben lontano dal traguardo – Osio Sotto e l’interconnessione con la A4 Milano-Bergamo distano ben 52 chilometri – le tratte che verranno aperte nei prossimi giorni rappresentano l’intera “fetta” varesina dell’infrastruttura. In particolare, il primo lotto della Tangenziale di Varese è un’opera attesa da decenni. Parliamo di appena quattro chilometri e mezzo di asfalto, ma lungo un’asse, quello tra Gazzada e Lozza, che oggi è un incubo per chi tutte le mattine o nel tardo pomeriggio deve percorrerlo per andare o tornare dal lavoro.

La Tangenziale, o meglio la nuova A60, inizia all’altezza dello svincolo autostradale di Gazzada, per chi proviene dalla A8, oppure dopo il ponte sull’autostrada per chi arriva dalla strada provinciale del Lago di Varese. Al posto di percorrere la “vecchia” e trafficata provinciale 57, ci si immette in una superstrada urbana a due corsie, che entra subito in un lungo tunnel che passa sotto a Morazzone, per poi sbucare alla prima uscita di Vedano Olona,

tra Lozza e la località Fontanelle. Proseguendo dritto invece ci si immette nel tratto già esistente di Tangenziale, l’ormai ex “incompiuta” aperta nel 1990, che dopo il tunnel sbuca all’Iper di viale Belforte e prosegue con la “tangenziale dei mondiali”, il tratto inaugurato nel 2009 che collega con la periferia nord della città, lungo la statale 233 della Valganna. E anche se il secondo lotto dell’opera, tra Folla di Malnate e il valico del Gaggiolo, è ancora nel libro dei sogni, la nuova Tangenziale sarà decisiva per la mobilità dei frontalieri diretti in Svizzera, visto che attualmente il vero “tappo” viabilistico è proprio tra Gazzada e il ponte di Vedano. Il primo banco di prova sarà già lunedì mattina.

Qualche chilometro più a sud, e due giorni dopo, si abbattono i new jersey anche sulla tratta A di Pedemontana, il primo lotto della autostrada A36 per Dalmine, che congiunge la A8 tra Gallarate e Busto Arsizio con la A9 all’altezza di Lomazzo. Per chi arriva da Varese, l’ingresso è beffardamente situato dopo i caselli a pedaggio di Cavaria (un euro e 50) o di Gallarate (80 cent), appena dopo il complesso della Lindt. Per chi proviene da sud invece la “sfida” è lo svincolo autostradale di Busto Arsizio, quotidianamente intasato in quanto raggiungibile solo da una scomoda strada ad un’unica corsia per senso di marcia.
Prima di arrivare a Lomazzo, ci si imbatte in tre svincoli: Solbiate-Fagnano Olona, Mozzate e Cislago. Più che una vera autostrada per ora è solo una sorta di “by-pass”, dato che tra la A8 e la A9 oggi un collegamento c’è già, gratuito e senza pedaggi: da Gallarate si scende verso Lainate e poi si risale verso Como al bivio con la A9, passando da Saronno. Ma negli orari di punta il tratto tra Busto Arsizio e Legnano è spesso congestionato, con il traffico fortemente rallentato. Perciò bypassarlo risulterà decisivo per chi intende dirigersi verso Como. E in ogni caso una strada alternativa contribuisce sempre a sgravare di traffico le direttrici esistenti, quindi si può supporre che la tratta A di Pedemontana, perlomeno finché esente da pedaggio, potrà portare dei benefici alla viabilità di tutta la zona tra Gallarate, Busto e Saronno. Addirittura, in condizioni di traffico regolare, diventerà leggermente più veloce il collegamento tra i due capoluoghi Varese e Como: oggi Viamichelin calcola in un’ora e sei minuti il tempo di percorrenza dell’itinerario lungo la trafficata e pericolosa statale Briantea, mentre domani tra A8, Pedemontana e A9 basterà un’ora e due minuti per raggiungere la città lariana.