Per la Provincia c’è l’asso rosa Il centrodestra “cala” Alberio

Il centrodestra è pronto a calare “l’asso”. Contro il candidato del centrosinistra per la guida della Provincia di Varese, il sindaco di Cantello Gunnar Vincenzi (espressione di una lista civica) il centrodestra potrebbe infatti presentare la sindaca di Gavirate, Silvana Alberio.

Civica anche lei, e forse ancora più trasversale. A Gavirate, infatti, è stata sostenuta alla corsa per la guida del Comune sia dal Pd che da quasi tutto il centrodestra.

Ovvero da Lega e Forza Italia, con l’unica esclusione dell’Ncd. Quest’ultimo, alle provinciali del nuovo ente di secondo livello, correrà a sostegno del candidato del centrosinistra.

Di conseguenza Alberio potrà essere sostenuta, senza nessun problema, dal resto del centrodestra.

Insomma, due saranno le candidature civiche per la presidenza di Villa Recalcati, per entrambi gli schieramenti politici. Per Alberio, sembra, si sarebbe speso in prima persona anche il presidente della Regione Lombardia .

Insomma, con la sua probabile discesa in campo il centrodestra potrebbe recuperare il forte svantaggio rispetto al centrosinistra allargato a Ncd. Dalla Lega infatti sottolineano come «Alberio, al contrario di Vincenzi, è stata assolutamente sostenuta in modo trasversale. Mentre il sindaco di Cantello è stato eletto dal centrosinistra».

Da parte di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani arriva invece una lettera aperta di “condanna” al nuovo tipo di elezioni.

«In base alla Legge di riforma Delrio, il prossimo 12 ottobre tu cittadino sarai chiamato a votare per le elezioni del presidente della Provincia di Varese e dei suoi sedici consiglieri alla pressoché totale insaputa dei cittadini della Provincia stessa – scrivono – è questo, infatti, il risultato di una legge (in cui molti importanti giuristi leggono forti elementi di incostituzionalità e antidemocraticità) che, con un gioco di parole, trasforma le Provincie in “Aree Vaste” di secondo livello, ne promette l’abolizione ma, allo stesso tempo, le mantiene in carica almeno per i prossimi tre anni (in attesa dell’eventuale referendum confermativo) con le stesse identiche, importantissime competenze dell’Ente precedente (infrastrutture, scuole superiori, turismo, formazione professionale, tutela ambientale, politiche del lavoro)».

«Abolisce, di fatto, solo la partecipazione democratica dei cittadini e consente agli eletti (Sindaci e Consiglieri Comunali) di scegliere altri eletti, avallando sentimenti di antipolitica e la netta sensazione di una casta che mantiene e nutre se stessa».

«Resta in campo, infatti, l’apertura di un percorso politico e costituente, e non transitorio, in cui le cosiddette “Aree Vaste” sopravviveranno all’abolizione delle Provincia con buona pace dei proclami e delle promesse da campagna elettorale».

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