Piante tagliate senza permesso «È uno scempio»

Robinie tagliate al piede, ma anche qualche platano e ontano. Chi ben conosce l’alzaia che corre lungo il Ticino in località Coarezza, ha contato 44 alberi tagliati, per quintali e quintali di legna da commerciare.

Piante sane di cui ora sono rimasti ceppi da 20 a 40 centimetri di diametro a testimoniarne l’età interrotta.

È come se quell’asta lungo il fiume fosse diventata, in alcuni tratti, un asse da biliardo, senza più gli alberi a sorreggere la riva e con il Ticino pronto a scavare anche sotto la strada senza più radici in forze che possano ostacolare l’erosione della sponda. Davvero tutto regolare e a norma? Pare proprio di no.

Dal Parco del Ticino rendono infatti noto che l’associazione pescatori che ha in gestione la riva del fiume lungo l’alzaia di Coarezza aveva chiesto di poter eseguire la potature delle piante, non certo il taglio al piede.

«Il taglio è stato eseguito in difformità alle autorizzazioni» fa sapere l’ente parco i cui responsabili sono già usciti in loco dopo la segnalazione dei cittadini che si sono accorti dello scempio.

Per i responsabili scatteranno le sanzioni del caso, ancora da quantificare, ma è certo che il fatto non passerà sotto silenzio.

E i cittadini non solo della frazione sommese ora rivendicano la ripiantumazione, laddove sono state tagliati alberi sani senza avere alcun permesso.

Un’associazione come quella dei pescatori, pronta a dichiararsi rispettosa dell’ambiente e amante della natura (almeno a parole), sarebbe dunque intervenuta senza mezzi termini per far largo ad ami e lenze sul fiume.

Le piante morte non sono state tagliate, a dimostrazione che non si è voluto nemmeno pulire un pochino la sponda e le ramaglie sono rimaste sparse in abbondanza lungo la riva, se non finite addirittura in acqua nella massima noncuranza. In compenso nelle piante in piedi sono stati inchiodati ben bene i cartelli di riserva di pesca. Soltanto a ottobre dell’anno scorso, proprio lungo l’alzaia di Coarezza, il Parco del Ticino, alla presenza dell’associazione pescatori di Somma Lombardo, insieme a bambini della scuola elementare, ha reinserito nel fiume cinquanta storioni, nati e cresciuti nell’incubatoio ittico del Parco del Ticino.

Con l’intento di conservare questa specie protetta e valorizzare la biodiversità.

© riproduzione riservata