Più fiacca di Varese? Busto si divide

Poca movida a Busto, dibattito infinito. La città è davvero messa peggio di Varese? Il manager del distretto del commercio raccoglie la sfida: «Venite a vedere cosa offre Busto Arsizio, dal 9 al 19 settembre al museo del Tessile. A chi si presenta con un ritaglio dell’articolo de La Provincia di Varese offro una birra».

Dopo l’uscita di Matteo, un giovane bustocco che si è presentato all’aperitivo per L’Oca Ubriaca di sabato sera in centro a Varese sentenziando all’indirizzo dei cugini del capoluogo che «senza L’Oca diventate come Busto», in città torna a far discutere il dilemma della “movida” che non c’è.

Se sui social network la maggior parte degli intervenuti dà ragione al giovane Matteo in trasferta a Varese, il manager del distretto urbano del commercio di Busto Arsizio Gaetano Spinola difende l’onore della città: «Non è vero che a Busto non ci sia vita notturna, non facciamo di tutta l’erba un fascio. Forse nel periodo estivo ad agosto Busto effettivamente era carente, come peraltro le altre città che non siano località di villeggiatura.

Ma i servizi non sono mai mancati, posso testimoniarlo visto che sono rimasto in città per tutto il mese, fatta eccezione per il weekend di Ferragosto. In piazza San Giovanni e in piazza Santa Maria ci sono sempre stati dei bar aperti anche la sera». E l’offerta di bar e occasioni di ritrovo non manca, anche fuori dal perimetro dell’isola pedonale del centro storico, come fa notare Spinola: «Chi conosce e frequenta Busto Arsizio sa benissimo che ci sono diversi bar e pub, più o meno vicini al centro, che offrono un servizio anche alla sera tardi. Non è vero che non ci siano occasioni di ritrovo o di “movida”».

Tanto è vero che il comando di polizia locale riceve continuamente segnalazioni per gli schiamazzi notturni fuori dai bar che rimangono aperti anche dopo la mezzanotte.

In passato il caso del Mia Beach di via Manara fece scalpore. Eppure la nomea di Busto Arsizio come “mortorio” o città allergica alla “movida” gira ormai da anni, nonostante «le 15mila persone che girano in centro al giovedì sera», come ricorda il manager del distretto. Per sfatare il mito, ecco pronta una sfida, dedicata proprio a Matteo e a tutti quelli che «sottovalutano» la vitalità della città: «Li invito a venire a provare cosa offre Busto Arsizio – il guanto di sfida di Gaetano Spinola – dal 9 al 19 settembre al museo del Tessile c’è la festa della birra, che dimostrerà una volta di più che ci si può divertire anche nella nostra città.

Dirò di più, sono pronto ad offrire una birra a tutti coloro che si presenteranno al museo del Tessile con un ritaglio originale dell’articolo de “La Provincia di Varese” che sostiene che a Busto c’è meno vitalità che a Varese. Poi vedremo chi si ricrederà».

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