Porta di Expo e Malpensa? L’area delle Nord aspetta

L’inaugurazione del parcheggio in via Monti non risolve i problemi. Il Comune: «Entro fine anno più chiarezza sul futuro della zona»

– Porta di Malpensa e di Expo 2015? Per ora l’area delle Nord attende ancora di conoscere il suo futuro. «Entro fine anno la definizione dei criteri di intervento» annuncia il vicesindaco ed assessore all’urbanistica . Nel secondo workshop, quello sul patrimonio e sull’urbanistica, che il sindacointende proporre alla città nel mese di dicembre, verranno svelati i nuovi propositi per il futuro della zona attorno allo scalo ferroviario delle Nord.

L’inaugurazione del parcheggio sul “solettone” dell’interramento dei binari – da oggi i pendolari avranno a disposizione oltre 150 posti auto in più, di cui 93 liberi, in via Vincenzo Monti – ha reso ancor più evidente la contraddizione di una città che non è riuscita a mettere a punto un progetto urbanistico per concretizzare quella ricucitura della città su cui Busto ha investito moltissimo all’inizio degli anni ’90. Oggi infatti, attorno alla stazione e ai parcheggi per i pendolari,

si notano solo “macerie”: una lunga serie di edifici abbandonati e inutilizzati (alcuni con il cartello “vendesi”) e di aree prive di destinazione come quella recintata dietro al teatro Sociale che si è riempita di erbacce.
Sono infatti pochissimi i progetti di recupero edilizio che sono partiti negli ultimi anni, in attesa di un “Godot” chiamato “piano delle Nord”. Nelle diverse versioni in cui, tra la fine degli anni ’90 e il 2010, è stato messo a punto, il piano urbanistico per il rilancio dell’area attorno alla stazione non ha mai centrato l’obiettivo di realizzare quella “porta esterna di Malpensa” vagheggiata per anni, ma nemmeno la “porta di Expo” che la scorsa primavera l’ingegner(già autore dell’ultimo progetto sull’area delle Nord, quando il proprietario di gran parte dei terreni era l’ex patron della Pro Patria , poi naufragato per la concomitanza con l’approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio) aveva delineato con l’idea ambiziosa delle “bolle” in materiale plastico innovativo. Ora, nonostante la crisi dell’edilizia, l’amministrazione spera di tirare la volata al rilancio dell’area. «Finora questa zona non è stata il massimo in fatto di cura e decoro – ammette l’assessore ai lavori pubblici – speriamo che il nuovo parco, che presto verrà dotato di panchine, sia utilizzato con la massima civiltà».

Ma per dare un futuro urbanistico certo bisogna aspettare il piano strategico che il Comune è chiamato a definire entro dodici mesi dall’approvazione del Pgt: la scadenza è dietro l’angolo, a dicembre. «Nel prossimo workshop – annuncia l’assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni – presenteremo i criteri di intervento, come previsto dal Pgt». Che sia finalmente la volta buona?