Produzione in forte calo. Ad aumentare sarà la spesa

Occhio alla pubblicità ingannevole

L’olio d’oliva è uno dei grandi protagonisti della dieta mediterranea, molto amato e pregiato , è presente su tutte le tavole degli italiani e non solo.
Quest’anno però l’olio d’oliva Made in Italy sarà più raro e più costoso. La nuova produzione infatti ha subito un crollo del 38% e da quanto affermato dalla Coldiretti, è previsto un esaurimento delle scorte di extravergine entro i primi sei mesi del 2017, con «una produzione che scende ad appena 298 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici di sempre». Calo che porterà inevitabilmente ad un aumento dei prezzi e, in un paese in cui i consumi di olio d’oliva a persona si aggirano a circa 9,2 chili all’anno, si farà risentire significativamente sul carrello della spesa.

Di fronte a questo aumento, la Coldiretti ha lanciato l’allarme al rischio di frodi ed inganni. Benché l’Italia sia stato il secondo produttore mondiale di olio d’oliva, nel 2016/2017 sarà anche il maggior importatore mondiale. Sempre da quanto detto dalla Coldiretti, in 2 casi su 3, le bottiglie riempite a livello nazionale contengono prodotto straniero proveniente soprattutto dalla Spagna (per il 60%) ma anche dalla Grecia (per il 25%) o da un paese extracomunitario come la Tunisia.
Altri paesi in cui si fa risentire il crollo della produzione di olio, anche se la Spagna si conferma leader mondiale. La Turchia invece aumenta la sua produzione del 33%.
A preoccupare la Coldiretti è soprattutto la mancanza di trasparenza sulle etichette di alcune bottiglie italiane che contengono una miscela di olio nazionale e di olio straniero importato e il più delle volte degradato durante il trasporto.

Per via dei caratteri minuscoli riportati sulle etichette è quasi impossibile riuscire a leggere che queste bottiglie contengono degli oli mescolati e non dell’olio d’oliva italiano al 100%. D’altronde, gli slogan e le immagini utilizzati, spesso molto rappresentativi dell’italianità, ingannano facilmente il consumatore.
Frequentemente venduti con marchi italiani famosi, la trappola è ancora più difficile da sventare anche perché sulle etichette non è obbligatorio indicare l’origine delle olive ed è quindi possibile spacciare come Made in Italy miscele di oli stranieri e nazionali.

L’olio d’oliva extravergine nostrano racchiude un ventaglio ricchissimo di sapori e profumi diversi che variano da un prodotto all’altro. La scelta di un olio dipende ovviamente dal gusto personale ma anche dall’uso che ne facciamo.
A guidare il consumatore nella scelta, è disponibile in edicola da aprile 2016, la sesta edizione della guida dei migliori oli extravergini italiani di Gambero rosso, una mappa dei migliori prodotti disponibili, creata per valorizzare territori preziosi e un patrimonio ricco e diverso così come “l’oro italiano”.