Profanata la chiesa di San Rocco Il custode: «Io ho avuto i brividi»

Dopo l’incivile incursione a Casbeno compare una bestemmia sulla chiesetta di San Rocco.

A segnalare quanto accaduto, all’angolo tra via Maroni e via Milazzo, è stato .

Il Prevosto biasima la ragazzata: «C’è gente che non ha proprio di meglio da fare».

«Abito proprio lì di fronte – racconta il volontario che si occupa da più di 20 anni di custodirla – La scritta oltraggiosa fatta con lo spray bianco è comparsa tra domenica e lunedì», a due passi dalla chiesa parrocchiale del rione.

«Quando l’ho vista. Mi sono venuti i brividi non oso nemmeno ripeterla, mi vergognerei».

La cappella, “incastonata” tra le vie del quartiere, conta molti devoti tanto che «non era mai successa una cosa del genere» come conferma Amos.

«La mia famiglia è lì da 70 anni, prima di me era mia madre che si occupava di tenere in ordine e pulire la cappella. Personalmente ci tengo moltissimo e mi sono fatto avanti quando c’è stato bisogno di sistemare il tetto. Oggi il cielo con le stelle del soffitto rischia di crollare. Ho paura che finisca nel dimenticatoio, mentre vorrei tanto che si mantenessero le funzioni, come mi ha assicurato il parroco».

Ogni estate, infatti, per la ricorrenza liturgica di San Rocco che cade il 16 di agosto, la chiesa prende vita con le celebrazioni in onore del santo.

«Arrivano tutti quelli del paese, porto tutte le sedie che ho e anche la vicina che me le presta perché tutti abbiano posto». L’antica costruzione, che pur risente dell’età e degli eventi atmosferici, è stata deturpata proprio a pochi giorni dalla Pasqua, nel tempo liturgico più atteso dai cristiani. Non è la prima volta che edifici sacri o immagini devozionali del rione finiscono nel mirino di vandali o spostati che imbrattano e danneggiano.

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