Profughi a Somma «Li fermeremo»

«Faremo tutto il possibile perché i profughi non vengano a Somma». È netta e decisa la posizione della Lega Nord di Somma Lombardo che chiede anche al sindaco di sposare lo stesso, identico, pensiero.

«Il sindaco è della Lega e deve adeguarsi», dichiara , segretario cittadino dei “lumbard”. «Ci metteremo di traverso fino alla fine. Vigileremo e saremo molto attenti che sia tutto perfettamente in regola e che i locali che un privato cittadino sta preparando da affittare ai profughi extracomunitari siano consoni allo scopo».

In ogni caso, resta lo sdegno degli esponenti del Carroccio. «È assurdo che per affrontare una simile emergenza, l’amministrazione comunale non sia coinvolta e sia tenuta all’oscuro di tutto», sbotta Specchiarelli. «Si contratta tra privati, la cooperativa che si occupa dell’accoglienza dei profughi e il cittadino che affitta i locali, senza tenere conto che eventuali questioni e problematiche sociali, di vicinanza e rapporti con i cittadini residenti sono poi di competenza del Comune e degli amministratori».

Gli extracomunitari fuggiti dai loro paesi di origine e sbarcati nel sud dell’Italia dovrebbero trovare casa in via Briante, in alcuni locali diventati appartamenti della ex ditta Buratti, nota presenza storica in città, ormai chiusa. «Perchè non ci sono persone di buona volontà che affittano ai nostri concittadini?» domanda il segretario della sezione cittadina dei “padani”. «Ogni settimana c’è qualcuno che bussa alla porta dei servizi sociali perché ha uno sfratto esecutivo o fatica ad arrivare al 15, neanche alla fine del mese. Prima bisognerebbe aiutare la nostra gente e poi aprire le porte agli altri, tanto più che sarebbero pure spesati con vitto e alloggio a carico degli italiani».

Al momento non c’è comunque alcun arrivo in vista in via Briante. Il privato sta soltanto sistemando i locali. E dal quartiere di San Bernardino che raggruppa via Briante si alza la voce del segretario : «Noi vorremmo semplicemente conoscere i termini della questione: chi sono queste persone, da dove arrivano, cosa faranno. Non che ciondolino in giro come quelli che c’erano a Case Nuove. Conoscere e capire per comportarci nel modo giusto se dobbiamo dimostrare solidarietà». In questa parte di città, a sud del capoluogo, non ci sarebbe insomma alcuna paura. «Se dovremo essere vicini di casa, è giusto sapere chi sarà il nostro vicino».

Aggiunge Curto: «Ci sono mali peggiori che forse neanche conosciamo. Ma non vorremmo trovarci la sorpresa senza sapere nulla». In tal caso sì che i timori potrebbero trasformarsi in paura.

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