Profughi in arrivo ma la Lega dice no

«Voterò contro ad ogni richiesta di fondi per i profughi. E li farei lavorare». Così l’assessore ai lavori pubblici , capodelegazione in giunta per la Lega Nord, mette in chiaro la posizione del suo partito di fronte all’arrivo dei profughi in via dei Mille.

Il Carroccio, apertamente contrario all’operazione Mare Nostrum, sta propugnando a tutti i livelli una sorta di “boicottaggio” dei sindaci e delle amministrazioni locali rispetto alle richieste di accoglienza dei profughi, tanto che poche settimane fa a Varese il governatore di Regione Lombardia e il sindaco e presidente di Anci Lombardiaavevano opposto il loro “niet” all’invio dei profughi nelle città lombarde.

Ora invece è proprio un’amministrazione di centrodestra, in cui la Lega è colonna portante della maggioranza, a trovarsi ad affrontare la presenza dei profughi in città. «Nessuno ci ha avvisato o ci ha chiesto un parere, da che mi risulta – sottolinea l’assessore leghista Paola Reguzzoni – mi sto interessando per verificare i dettagli di questa vicenda. Anche perché l’esperienza di qualche anno fa insegna che ad un certo punto cominciano ad arrivare in Comune le richieste più disparate, dai soldi per contribuire al mantenimento dei profughi ai vestiti, fino alle biciclette per non farli andare in giro a piedi. Personalmente l’idea di vedere ancora una volta dei 20enni-30enni in piena salute che chiedono e chiedono non mi entusiasma».

Così la linea politica che la Lega Nord bustocca terrà sulla vicenda sarà di tolleranza zero: «Se mai dovessero arrivare sul tavolo della giunta delle richieste di stanziare fondi per le esigenze dei profughi, senza dubbio voterò contro, anche se poi la maggioranza non sono io né lo sono i leghisti – annuncia Paola Reguzzoni – massimo rispetto per le storie e le difficoltà dei profughi, anche se poi è tutto da verificare che siano tutti dei veri profughi e non dei clandestini, ma siamo in una fase in cui facciamo fatica a far fronte ai bisogni essenziali dei nostri concittadini». Non solo, oltre a chiedere che «non venga speso un euro del bilancio del Comune di Busto Arsizio» per soddisfare le eventuali richieste dei profughi, l’assessore Reguzzoni sostiene la necessità di integrarli attraverso il lavoro di utilità sociale.

«Credo che, dopo aver concesso il tempo che serve per ambientarsi, sia opportuno mettere loro in mano un badile e farli lavorare – l’opinione dell’esponente del Carroccio, rispetto alle preoccupazioni dei residenti della zona – visto che ricevono un aiuto, potrebbero ricambiare sistemando la zona attorno alla palazzina di via dei Mille, visto che ci sono sempre molte esigenze, dalle strade al verde».

Anche il leader del movimento La Voce della Città, l’ex consigliere che nel 2011 donò alcune biciclette per i profughi alloggiati al Pime, la pensa allo stesso modo: «La solidarietà va bene, ma con tutti i problemi che ci sono l’idea che lo Stato paghi 35 euro al giorno per mantenere i profughi è uno schiaffo alla gente bisognosa. Queste persone dovrebbero essere disposte ad impegnarsi per la città, invece che passare le giornate a far niente».

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