Quanto costano i Servizi sociali?

Quasi 2 milioni e mezzo per pagare le comunità che assistono minori, anziani e disabili, 217mila euro di contributi alle associazioni, 154mila alle famiglie in difficoltà che si rivolgono ai Servizi sociali. Sono queste le spese sostenute dall’inizio del 2014 da Palazzo Borghi.

Rendicontate e pubblicate in base alle ultime norme sulle amministrazioni trasparenti, i numeri raccontano le attività degli uffici comunali. La cifra più consistente, pari per la precisione a 2 milioni e 447mila euro, riguarda le case di riposo, le comunità protette per minori e i centri per i disabili.

Tutte le realtà che ricoverano dei gallaratesi che siano anche solo in parte in carico al comune ricevono infatti un contributo da parte del municipio.

È il caso del Melo, che con 484mila euro è la realtà che ha ricevuto lo stanziamento più consistente.

Si tratta di una struttura per anziani, così come Camelot, la casa di riposo controllata da Palazzo Borghi attraverso l’azienda 3SG, seconda in questa particolare classifica con 437mila euro.

Altri 214mila sono andati alla cooperativa Solidarietà&Servizi, che si occupa invece di disabili.

Tutti assegni che passano attraverso i Servizi sociali, così come quelli che vanno alle singole famiglie che chiedono un aiuto economico al comune. Sono 119 quelle che, dall’inizio del 2014, hanno ottenuto un contributo finanziato con soldi pubblici.

L’importo medio è di 1.294 euro, ma gli importi variano dai 200 ai 7.200 euro.

Come mai così tanti? «Si tratta di un contributo erogato ad una famiglia affidataria», spiega l’assessore alla partita .

Ovvero un nucleo familiare che accoglie un minore che il Tribunale decide debba essere allontanato dai genitori naturali. «In questi casi eroghiamo un contributo di 600 euro al mese», prosegue l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, «nello specifico, trattandosi di un progetto su base annuale, abbiamo già stanziato l’intero importo».

Le altre cifre superiori alla media «sono pagamenti per servizi a ragazzi con disabilità sensoriali, anche in questo caso per progetti annuali».

Per quanto riguarda invece le famiglie in difficoltà economiche che chiedono aiuto al comune, «il contributo economico arriva al massimo a 1.700 euro l’anno».

Tra le altre voci di spesa ci sono contributi alle associazioni, stanziamenti per la cultura, spese legali e piccole manutenzioni.

Il totale arriva a 217mila euro, ma circa un quarto riguarda il finanziamento alla compagnia Instabile Quick, che si è aggiudicata la gestione del Teatro del Popolo fino al giugno del 2015.

Il comune ha pagato 53mila euro per il palcoscenico di via Palestro. Seguono 28mila euro serviti alla Polizia locale per migliorare l’impianto di videosorveglianza installato qualche anno fa, quindi 18mila euro di spese legali.

Si tratta della consulenza affidata ad un gruppo di avvocati guidata da Ercole Romano, che ha affiancato l’ufficio Urbanistica nella stesura della variante al piano di governo del territorio per metterla ai ripari dai ricorsi delle aziende della grande distribuzione che vogliono costruire in zona 336, area che la giunta vuole invece vincolare a verde.

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