Raffica di multe ai “paninari” Addio alcolici durante le partite

Niente più birra durante le partite di calcio al Franco Ossola

– Dal 26 marzo scorso è stato revocato il permesso di vendita della bevanda a base di luppolo anche al punto di ristoro interno allo stadio. In realtà il divieto assoluto alla vendita di bevande alcoliche, anche a bassa gradazione, è esteso da tempo a tutti i locali (circa una decina) e pubblici esercizi situati nell’area stadio e per un raggio di 300 metri. Una decisione predisposta in materia di sicurezza dalla Prefettura di Varese e dal Comune all’interno

delle strutture sportive cittadine.
Ed è per questo che giovedì sera, gli agenti della polizia locale hanno sanzionato i cinque “paninari” presenti all’esterno del Franco Ossola perché vendevano “cervogia”(così i mitici Asterix e Obelix provenienti dall’antica Gallia chiamano la birra), durante la partita di calcio Varese-Catania. Una multa di mille euro a testa. «Ci hanno sempre lasciato vendere la birra all’esterno dello stadio e del palazzetto, nonostante l’ordinanza lo vietasse – lamentano i titolari dei furgoncini attrezzati – Giovedì sera, invece, ci siamo trovati la sorpresa: siamo stati tutti multati e con una sanzione non da poco. Siamo tutte famiglie che lavorano, quanto accaduto ci sembra ingiusto visto che paghiamo tutti regolarmente le tasse e l’occupazione di suolo pubblico».
Ma la legge è uguale per tutti. «Se una cosa non si può fare, non va fatta – commenta l’assessore alla Sicurezza – Se questi esercenti hanno sempre venduto birra e gli è andata bene fino all’altro giorno, non significa che la vendita della birra all’esterno del palazzetto e dello stadio sia diventata per loro un diritto acquisito. La licenza di vendere birra è stata revocata anche all’interno dello stadio e del palazzetto, nonostante siano installate le videocamere di sorveglianza».
Infatti, se fino a pochi giorni fa, i gestori dei punti di ristoro interni alle strutture sportive erano autorizzati a vendere birra durate i match, ora anche loro dovranno limitarsi alla vendita di analcolici.
Per gli amanti del luppolo la “pacchia” è finita. Niente più partite di calcio sorseggiando una birretta refrigerante. Ma c’è già chi ipotizza che se ne vedranno delle belle perché non mancheranno gli abusivi: coloro, cioè, che non volendo rinunciare al luppolo aguzzeranno l’ingegno nel tentativo di eludere i controlli per “sciacquarsi” l’ugola tra un coro e l’altro.