Raid dei vandali alla scuola Uno sfregio contro Somma

Tre lati dell’edificio della scuola media imbrattati con scritte non certo poetiche: è la scoperta di questi giorni alla Superiore di Primo grado “Leonardo da Vinci” dove la faccia di Paperino è il disegno meno compromettente che ci sia. Per il resto, le scritte eseguite a suon di bombolette di vernice sono anche offensive verso l’Italia oltre che frutto di chissà quale pensiero che dovrebbe condurre non si sa dove.

Di certo c’è l’imbrattamento della scuola per circa quaranta metri di lunghezza delle pareti esterne dell’edificio e quattro metri di altezza. Muri presi d’assalto ma anche tapparelle dove si ripetono frasi innegianti una incomprensibile mancanza di rispetto. Inoltre la sporcizia lasciata sul luogo: mozziconi non solo di sigaretta, casse di bottiglie di birra vuote e un gran numero di rifiuti oltre ad altri vetri a perdere. Quasi che lì, di fronte a un luogo pubblico per di più scuola, si potesse distruggere ogni positività educativa e sminuire la voglia di conoscenza eliminando pensieri positivi.

Alla vena artistica che ha prodotto soltanto sporcizia lungo e accanto quasi tutto lo stabile della “da Vinci” si è aggiunta, poi, una buca scavata nell’occasione per buttare in giro anche una grande quantità di terra quasi a chiudere il cerchio della serata.

L’assessore ai Lavori pubblici sta effettuando con la polizia locale tutte le verifiche del caso per capire da quale varco siano entrati i vandali e cosa si possa fare per evitare altre sgradite incursioni.

Di certo, dall’inizio di settembre, saranno cambiati tutti i lucchetti dei cancelli di ingresso al campus scolastico di via Marconi e via Palestro, accessi anche per chi frequenta la palestra e la tensostruttura di via Marconi dove già sono in funzione delle telecamere.

Nel frattempo, l’assessore può soltanto esternare un forte dispiacere: «Bisognerebbe sempre ricordare che un luogo pubblico è un bene di tutti, dei sommesi e dei non sommesi, degli italiani e degli extracomunitari. Di tutti. Rovinarlo e imbrattarlo non è un gesto di civiltà».

Barcaro aggiunge anche una riflessione sul degrado morale che certi individui dimostrano con gesti di questo genere: «E’ vero che in città non esistono molte possibilità di svago – spiega l’assessore – ma non credo che questa possa essere una scusante per compiere degli atti vandalici che non contribuiscono di certo a migliorare la qualità della vita». Oltrettutto, in questo caso, la mano “armata” di bombolette di vernice spray dimostra l’intenzionalità di un gesto che costerà soldi pubblici per ripulire tutto.

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