Rondò, svincoli, sottopassi: cambia il Ponte di Vedano

La Regione detta le regole per il sì al nuovo polo commerciale. Viabilità sotto esame. Il sindaco: «Necessarie altre valutazioni»

– Quattro svincoli, due rotonde interne ai comparti commerciali e un sottopasso. E’ questa l’importante novità viabilistica prevista nell’ambito del progetto di riqualificazione urbanistico del Ponte di Vedano. Niente rotonda sul ponticello del Quadronna, come previsto inizialmente, ma accorgimenti forse più impattanti per rispondere ai nuovi flussi del traffico che graviteranno sull’area una volta realizzati i due punti vendita (Decathlon e Bricoman), a maggior ragione dopo che la Pedemontana è diventata a pagamento.

Le abitudini degli automobilisti hanno modificato i flussi di traffico, rendendo anacronistica la nuova rotonda che si sarebbe dovuta realizzare in direzione del Quadronna. Regione Lombardia ha presentato una prescrizione: il parere sulla viabilità è passato, ma per proseguire e concludere l’iter si dovrà accettare i nuovi accorgimenti più impattanti. L’ultimo passaggio verrà affrontato il 22 di dicembre, ultima data utile, a meno di clamorose aperture durante le feste natalizie, per scongiurare la scadenza del 2 gennaio.

Il Comune di Vedano Olona e gli altri soggetti coinvolti, in primis gli operatori, hanno deciso ieri mattina di prendersi qualche altro giorno per decidere il da farsi, rispetto alla prescrizione di Regione Lombardia. Nel sindaco prevale ottimismo, anche se la pausa di riflessione di ieri mattina, rischia di ribaltare la vicenda. «Un altro passo avanti – dice il sindaco di Vedano Olona, – è stato mosso con l’acquisizione dei pareri di Provincia e Regione sulla compatibilità dell’intervento. Entrambi favorevoli sugli aspetti ambientali e viabilistici anche se quest’ultimo aspetto dobbiamo ancora fare tutte le valutazioni».

«In particolare – prosegue -la soluzione su due livelli chiesta dalla Regione appare decisamente sovradimensionata rispetto alle necessità e peggiorativo su tanti versanti. Comprensibilmente la complessità dei pareri ha richiesto un rinvio al 22». Ma sulle richieste di Regione Lombardia non si potrà discutere. O si accetta la proposta progettuale del Pirellone oppure il progetto va in fumo. Non esiste il margine di trattativa su una prescrizione regionale. Gli operatori avranno il tempo di valutare entro martedì se la soluzione viabilistica prevista è sostenibile dal punto di vista dei costi. In caso contrario faranno un passo indietro rinunciando all’intervento. «Speriamo di no – dice il sindaco – poiché il territorio perderebbe un investimento di grande rilevanza, fatto da due multinazionali. Senza dimenticare i posti di lavori che sfumerebbero». Non resta che attendere il 22.