«Sì, a Varese serve un rottamatore. La città deve ripartire. Dalla Whirlpool»

Guido Borghi a tutto campo, dal suo scranno negli Anni 70 ai ricordi legati al mitico papà Giovanni. «Malerba? Un rischio tirarlo fuori così presto. Nessuno ci fa più caso ma il traffico qui è una piaga»

La Lega punta su un imprenditore, , per continuare a governare Varese. Oggi abbiamo incontrato l’erede del “cumenda” , uno degli industriali più noti al mondo: il figlio è un varesino appassionato di sport ma anche di politica e in questa pagina ci stupirà.

E come potrei dimenticarmela? Ero stato consigliere provinciale negli anni Settanta…

Molta tristezza. Mi sono sentito un numero perché i giochi erano già fatti e all’interno delle correnti ognuno aveva il suo ruolo prestabilito. Che combinazione però…

Proprio sabato sera ho partecipato a una serata di Ernesto Pellegrini, l’ex presidente dell’Inter, che a Milano ha coinvolto più di milletrecento persone. C’era tutta la Milano che conta e non mancavano i politici, da Salvini a Maroni. Io ero lì e ho incontrato Cesare Castelbarco, presidente di Carige e figlio dello straordinario sindaco di Casciago da cui ero stato per chiedere sostegno prima della mia entrata in politica negli anni Settanta. Me lo aveva accordato volentieri ed è stato bello ricordarlo insieme al figlio. Ma sabato ho dato anche un altro abbraccio speciale.

A Giovanni Trapattoni. Ero io il presidente del Varese quando ha incominciato la carriera da allenatore ma purtroppo non avevamo una grande squadra che potesse mettere in mostra le sue indubbie qualità.

Lo conosco e ovviamente ho conosciuto bene il padre. Il suo nome è stato tirato fuori troppo in fretta…

Con una giunta comunale più decisa si possono fare tante cose. Si può saltare in sella alla città, come ha fatto Matteo Renzi con l’Italia, rottamando un po’ di gente e avendo il coraggio di prendere l’iniziativa.

E invece io trovo che sia un politico di altissima razza, una persona di coraggio che, pur senza avere i numeri, sta dominando la scena e lo sta facendo malgrado l’ostruzionismo interno al suo partito. Ma ci pensate che cosa significa levare la bicamerale? Sta ottenendo risultati strepitosi: gli italiani hanno bisogno di sapere chi li porterà avanti per cinque anni il giorno dopo le elezioni e Renzi lo ha capito con i fatti.

Non escludo che vada davvero al seggio per votare Davide Galimberti, un uomo nuovo che sa il fatto suo perché è un professionista di capacità e ha conoscenza nella gestione del pubblico, essendo un avvocato amministrativo davvero bravo. Posso dirlo perché ho avuto modo di collaborare con lui e mi ha dato grande soddisfazione. Sa che cos’è il buon senso.

Renzi parla di nuovo e ha messo in pista gente nuova. Proviamo con i nomi nuovi, come quello di Galimberti. Intendiamoci è nuovo anche il nome di Malerba ma credo che spenderlo troppo tempo prima delle elezioni possa essere un rischio: potrebbe bruciarsi.

Deve ripartire subito, sotto ogni profilo, a partire dalla realtà che ha lasciato mio padre. La Whirlpool non deve andare via dal nostro territorio. Altri temi sono numerosi ma fatemi accennare a un problema che notano tutti e cioè il traffico: girare in macchina nelle ore di punta è snervante.

Beh non è mio ma è del Comune. Ne possiamo parlare in un altro momento? Se avete un po’ di pazienza vi farò qualche numero…

Non è un Natale ma una Befana. Anzi, tante Epifanie in cui mio papà organizzava al palazzetto la festa per i figli di tutti i suoi dipendenti, che venivano a prendere i regali con le loro famiglie. C’era un’atmosfera splendida.

Che la Whirlpool rimanga qui. È una multinazionale presente in tutto il mondo ma il cuore ce l’ha a Varese. Pensiamoci bene. Il nuovo sindaco si dovrà dare da fare pesantemente in questo senso ma il primo cittadino avrà un altro compito fondamentale. Quello di farsi sentire a Roma per realizzare le cose di cui ha bisogno Varese. Bisogna valorizzare il territorio.

Allora vediamoci venerdì: quando saremo lì potrò raccontarvi tante cose…