Solo contro i Quattro Mori: il nuovo sogno di Menotti

La sfida del runner varesino: attraversare l’isola e le sue montagne. «Saremo io e la natura. Con l’entusiasmo e l’aiuto di tanta gente»

«Filippo, perché la Sardegna questa volta?». «Perché è una terra incontaminata e selvaggia. In una parola, meravigliosa. Ho bisogno di nuove montagne e di un contatto ancora diverso con la natura». Per chi corre con un sogno nel cuore, scalando di corsa cime appuntite, valli tondeggianti e amando ogni singolo metro dei sentieri che calpesta, il mondo è un’ostrica piena di sorprese e di scelte da fare, con la sola guida della voglia di avventura diventata il leit motiv di una nuova vita. has a new dream: percorrere l’isola sarda correndo da nord a sud, da Olbia a Cagliari, attraverso i picchi di una regione conosciuta per il suo mare ma davvero autentica lontano da sabbia e sale, lì dove hanno le radici i suoi abitanti e un ricco insieme di tradizioni che non si cancellano.

Per il runner varesino “Sardegna no limits 2016” arriverà dopo la meravigliosa impresa dell’estate 2015, in cui Menotti si è cimentato con il giro delle Alpi, da Trieste al Principato di Monaco. Furono 57 giorni di viaggio, 49 effettivi di corsa e cammino, 1020 chilometri effettivamente percorsi seguendo il profilo della catena, 43.827 metri di dislivello positivo e 43184 metri di dislivello negativo: una sorta di rinascita per chi aveva abbandonato il vecchio lavoro da pubblicitario con l’intento

di costruirsi una seconda esistenza tra traguardi sportivi e amore per la montagna.
Ci sarà tempo per pianificare e poi divulgare numeri precisi (si sa solo che stavolta saranno 600 chilometri di itinerario e 13 mila metri di dislivello positivo) e tappe. L’unica certezza è il sapore della novità anche per un tipo esperto come lui: «In Sardegna non ci sarà il contatto umano che ho avuto sulle Alpi, piene di rifugi e di escursionisti – afferma Filippo con il consueto entusiasmo – Mi aspetto di trovarmi, in tanti frangenti, solo con la natura. Di sicuro il dislivello che supererò sarà inferiore rispetto a quello dell’estate scorsa, ma in compenso dovrò affrontare molti problemi logistici».

Non è difficile comprenderlo, in effetti. Chi ha una seppur vaga idea della montagna sarda e dei percorsi che si snodano tra Gennargentu, Supramonte, Ogliastra e Barbagia, sa quale tipo di avventura attende Menotti. Tre le questioni principali: cibo, acqua e pernottamento, almeno laddove il viaggio si discosterà dai paesi.
Per affrontarli, Filippo ha pensato a una variante rispetto al recente passato: «Avrò al mio fianco un compagno che mi seguirà in mountain bike, in modo tale da poter portare cibo e materiale di assistenza. Penso che dormiremo in tenda o all’addiaccio e, per l’acqua, mi procurerò pastiglie potabilizzanti e borracce con il filtro in carbone. In tappe da 40-50 chilometri al giorno, sotto il sole sardo, reidratarsi sarà fondamentale». Solo, in realtà, Menotti non è stato nemmeno nel suo giro alpino. E non parliamo della solitudine fisica – quella talvolta pure apprezzabile e ristoratrice per l’animo, soprattutto quando si è tutt’uno con la natura – ma di quella che fa mancare il supporto altrui in termini di affetto e entusiasmo.

Il suo cimento sarà ancora una volta “social”, ricco di aggiornamenti sulle pagine personali di Facebook e Twitter, capaci di catturare centinaia di fans che peraltro hanno già espresso tutto il loro gradimento per la nuova fatica: «Mi hanno scritto anche tante persone sarde – rivela l runner – offrendosi di accompagnarmi per alcuni tratti e mettendosi a disposizione. Molti sono entusiasti, perché sanno che, per una volta, ci sarà qualcuno che darà risalto alla montagna sarda e non al mare».
Infine i suoi sponsor, vecchi e nuovi. Piccola England, Bertoni Eyewear, EBS di Gavirate, Noene Italia e Oka One One Italia credono in lui e nelle sue gesta. E anche questo, pensando a certi valori sballati del mondo di oggi, è una sorta di sogno.