Somma ancora sotto shock Le testimonianze dei cittadini

Giusto il tempo di arrivare a fine mattinata e a Somma Lombardo, ieri, girava già la voce che la morte di Antonino Faraci fosse opera della moglie.

Melina Aita è stata arrestata con l’accusa di omicidio in piena notte, prelevata a Fagnano Olona a casa della figlia, e non solo nella piazza principale della città molta gente già sapeva. E chi non sapeva, chiedeva novità sul caso.

«È agghiacciante, mi vengono i brividi – dice Giovanna – Come fa una donna a uccidere il proprio marito? E poi, fosse stato anche un raptus, perché accoltellarlo dopo averlo già tramortito?».

Il movente del gesto efferato è ancora al vaglio degli inquirenti (la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere), ma la prima reazione dei sommesi resta di sgomento verso il delitto.

«Non voglio certo giustificare un omicidio, ma bisognerebbe anche capire perché una donna sia arrivata a tanto», dice una signora che preferisce non riferire il proprio nome. Difficile avere nome e cognome delle persone che si prestano a un commento. I sommesi mantengono un certo timore e una sorta di riserbo, quasi fosse meglio non esporsi troppo in determinate circostanze.

Anche Lorenzo, uomo sulla cinquantina, dichiara: «Bisogna capire cosa sia successo prima di giudicare».

«È pazzesco, un omicidio è un omicidio: ma possiamo tirare un sospiro di sollievo perché non si tratta di un ladro o di una banda di malviventi che si aggirano per Somma alla ricerca di abitazioni in cui rubare senza alcuno scrupolo – commentano Daniela e Alba davanti alla vetrina di un negozio del centro – Ci dispiace molto per quello che è successo, ma ci conforta sapere che non sia stato un furto finito male, anche perché i malintenzionati si sarebbero accaniti oltremisura contro una persona anziana». Il parere è pressoché unanime in città.

E se dalle parti della villetta a schiera di via Briante, al civico 199, dove si è consumato il dramma familiare, i residenti preferiscono non fare commenti, in centro la gente parla. «È una storia tra di loro, per fortuna – dice una donna sui 40 anni – Far parlare per un omicidio è bruttissimo, che Somma sia su giornali e ai telegiornali perché un uomo ha perso la vita per mano di un’altra persona è una tragedia. Mi consola, però, sapere che non siamo in balìa di una banda che deruba e uccide come se niente fosse. Almeno questo ci deve dare un po’ di sollievo».

Il sentire comune dei sommesi rimane, dunque, quello di una specie di scampato pericolo, come se si potesse stare più tranquilli e mettere un po’ da parte il panico che è scattato domenica scorsa, dopo il tam tam partito da Somma bassa per l’omicidio di Faraci.

© riproduzione riservata