«Sono pronto a scusarmi. Writer? Non cambio idea»

Manuele Mariani è il varesino denunciato per aver offeso Edoardo Baccin, dopo la sua tragica scomparsa

– «Sono pronto a chiedere scusa per il dolore arrecato. Non era questa la mia intenzione e sono dispiaciuto. Non ho gioito per la morte di Edoardo Baccin: il mio voleva essere un monito a non fare cose così pericolose. Ma sui writer non cambio idea: agiscono al di fuori della legalità». è il giovane varesino denunciato, prima con esposto presentato da un utente Facebook, poi da una querela presentata da
, la madre di Edoardo, il writer di 19 anni travolto e ucciso da un treno all’alba dello scorso 5 agosto in stazione ad Arona mentre faceva un sopralluogo.
La madre di Edoardo si è detta pronta a ritirare la querela, che la procura di Varese sta portando avanti (Mariani è indagato per aver insultato un defunto offendendone il decoro), a ritirare quella denuncia se Mariani farà delle scuse pubbliche per quanto ha scritto sui social network poche ore dopo la morte di Edoardo.

Insulti (lo definì «bimbomichia») ed esternazioni di gaudio per quel decesso. Che però oggi Mariani spiega furono «fraintese. Non era certo felice per la morte di un ragazzo di poco più giovane di me. È ovvio che un fatto del genere non mi rallegri. Forse in modo forte, ma ciò che volevo dire era che quella morte non fosse vana. Che i ragazzi che vanno a imbrattare i treni si rendano conto che quello che fanno,

oltre ad essere illegale e a costare milioni di euro alla collettività per la pulizia delle carrozze, può costare loto la vita. È pericoloso. Ecco questo era quello che volevo dire. Volevo evidenziare tutta la gravità dell’accaduto sperando che altri writer capissero quali rischi corressero». I toni sono stati però estremamente forti. Tanto da aver indignato parte della rete. E da aver spinto un utente a presentare un esposto contro Mariani i cui post sono poi stati rimossi dai gruppi entro i quali li aveva pubblicati.

«Mi scuso se ho causato dolore ai famigliari del ragazzo. Non volevo insultarlo e non volevo offendere loro. Di questo sono sinceramente dispiaciuto». Sui writer, però, Mariani non cambia idea. «Io mi sono impegnato in prima persona nel ripulire alcuni muri della mia città – dice – Non considero questa una forma d’arte. Continuo ad essere convinto che imbrattare i treni sia un reato. E come me la pensa la legge. Di fatto non si può: è illegale. Mi spiace che un ragazzo sia morto, mi spiace di aver arrecato dolore alla famiglia. Ma continuerò a considerare chi si comporta così un vandalo non un artista». Mariani aggiunge: «Considero molte prese di posizione sul tema ipocrite e buoniste – conclude – È ovvio che un giovane che muore non è fonte di gioia, anzi. Ma non è sensato farne un martire. Ha messo in pericolo se stesso e anche la vita di altre persone. Mi spiace per quanto accaduto. Mi auguro che questa tragedia sia però da monito per gli altri. Che smettano di fare queste cose».
La procura di Varese, intanto, sta mandando avanti l’azione nei confronti di Mariani.