Suora a processo, parla la difesa: «Va assolta con formula piena»

Dopo la richiesta di 9 anni e 9 mesi dei pm, è stato il turno dei legali dell’ex religiosa: «Le accuse sono basate su suggestioni più che sui fatti: la relazione era consenziente»

– Parola alla difesa nel processo contro la ex suora , accusata di violenza privata, violenza sessuale e stalking ai danni di , scomparsa tragicamente nel 2011. La ex religiosa rischia quasi dieci anni di carcere (settimana scorsa la Procura di Busto ha chiesto 9 anni e 9 mesi di reclusione). Dopo la requisitoria dei pm, e ieri è stato, invece, il turno delle parti civili e della difesa, rappresentata dagli avvocati e. I due legali hanno chiesto l’assoluzione «perché il fatto non sussiste» con formula piena.

«E’ un processo – ha sottolineato Busignani – viziato da dati che in questo processo non dovevano starci. Le suggestioni stanno giocando più dei fatti. Devono valere i fatti, che devono essere verificati: dati scientifici, non interpretazioni personali». «Ogni innamoramento affonda sempre le radici nell’aspetto sessuale, ma si sta tentando in questo processo di scindere la condizione affettiva da quella sessuale. Perché due persone si mandano delle lettere? Mariangela Farè dal punto di vista morale ha fatto già la sua valutazione, rinunciando ai voti. Dobbiamo discutere di fatti che riguardano il nostro ordinamento». «Non possiamo parlare di suggestioni. Si è tentato di provare qualcosa di non provabile. La requisitoria delle pm è contraddittoria. Hanno sostenuto un dato falso e inoltre manca l’effrazione psichica di cui ha parlato la Procura».

La linea difensiva non è mai cambiata, tanto da essere riconfermata anche ieri: l’avvocato ha ribadito l’esistenza di una relazione sentimentale tra maggiorenni del tutto consenzienti, contestando le ipotesi della Procura di presunte costrizioni, figlie di sudditanze psicologiche di Eva verso la ex suora.
«Sulla base di quale dato oggettivo – si chiede – si può dire che Mariangela Farè esercitava un potere psicologico? Sono maggiorenni, hanno un rapporto sessuale consenziente, tutto il resto è

oggetto di libere interpretazioni. Nel loro rapporto non c’è timore, è un rapporto disciplinato, c’è paura dell’abbandono, del tradimento affettivo. Eva aveva fatto un investimento affettivo nel rapporto con la suora. La suora è stata mollata: Eva le ha dato lo stop».
Hanno contestato anche la reiterazione del reato e quindi, oltre alla violenza sessuale, anche quella privata e infine lo stalking. «Quando Eva scrive che suor Mariangela l’ha adottata, vuol dire che l’ha riconosciuta come madre spirituale e non come si è voluto far passare dalla Procura che c’è stata una sostituzione materna. Che ci sia stata una costrizione non è vero, lo racconta Eva Sacconago nelle sue comunicazioni. Su oltre mille pagine di corrispondenze e comunicazioni la suora viene citata una decina di volte».
Si torna in aula il prossimo 10 dicembre: alle 14 sarà pronunciata la sentenza preceduta dalle ultime repliche.