Tagli in Provincia: chi rattoppa le strade?

La rivoluzione Delrio non è ancora chiara ma la riduzione di fondi e personale e già nero su bianco. Preoccupazione per viabilità e sicurezza. Il motociclista: «Se il manto peggiora, i rischi sono enormi»

– Meno risorse e meno dipendenti alla Provincia? A rimetterci potrebbero essere strade e piste ciclabili.
Continua il viaggio nei servizi, attualmente a carico di Villa Recalcati, che sarebbero a rischio nel caso in cui i 260 esuberi e la diminuzione del denaro pubblico ad appannaggio dell’ente diventassero fra pochi giorni realtà.
In ambito viabilistico, la Provincia di Varese si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria di una rete stradale stimabile nell’ordine dei 700 chilometri; i compiti poi si estendono anche alla riqualificazione ed all’assistenza ai Comuni per i tratti di loro competenza.

Parlando di strade non va nemmeno dimenticato il piano neve e la gestione del trasporto pubblico su delega regionale e – per affinità – va sicuramente citata anche l’attività del corpo di Polizia Provinciale competente: 12mila chilometri percorsi ogni anno, 4.500 veicoli controllati e più di 300 sinistri rilevati.
Ciclabili: l’ente gestisce 70 chilometri di piste (considerando anche quelle pedonali) che fanno della Provincia di Varese la seconda in Italia, dopo Bolzano, per spazi destinati ai ciclisti in aree protette dalla viabilità

ordinaria ed in ambienti di pregio (si pensi alla stessa ciclabile intorno al lago di Varese).
La domanda è la stessa di ieri e fluttua nel contesto attuale di totale incertezza riguardo a numeri, competenze e soprattutto risorse: cosa succederà nei prossimi mesi? La questione viene girata a chi sulla strada ci vive e rappresenta le categorie più “deboli” nella giungla della viabilità ordinaria, ovvero motociclisti e ciclisti.
Il primo a rispondere è che, oltre ad essere un amante delle due ruote, è anche istruttore di guida sicura.

«Se dovesse peggiorare la qualità del manto stradale – afferma – i problemi sarebbero enormi. Per i motociclisti in primis: un asfalto privo di sconnessioni e quindi ben curato è fondamentale perché riduce i tempi e la qualità della frenata».
Al di là di queste considerazioni che possono considerarsi pacifiche, Zizza – nella sua analisi – tocca il centro del problema: «Negli ultimi anni i tracciati provinciali sono migliorati notevolmente – continua – Ogni intervento è stato fatto in modo tempestivo e sarebbe davvero un passo indietro se dovessero venire a mancare le risorse». L’ultima annotazione riguarda il problema neve: «Anche in questo campo la situazione è migliorata molto. Non ci sono più i blocchi alla circolazione di una volta, quando nevica».
Per le due ruote senza motore risponde invece , presidente dell’associazione Fiab Ciclocittà di Varese: «Le piste ciclabili migliori sono senza dubbio quelle gestite a livello sovracomunale – dichiara – Quando è intervenuta la Provincia ha sempre fatto molto bene, soprattutto grazie alla professionalità degli uffici competenti».
Disagi potrebbero sorgere nella manutenzione: «Il servizio in capo a Villa Recalcati dà molte più garanzie rispetto a quelle che verrebbero da un consorzio di Comuni. In quel caso c’è sempre qualcuno che resta indietro».

Ci sono, infine, dei percorsi da completare che rischiano di non vedere la luce: «Penso al progetto che prevede l’estensione della ciclabile esistente tra Castellanza e Castiglione Olona verso la Valmorea e la Svizzera».
«Sarebbe una grande attrattiva turistica: dubito che la Regione, da sola, possa trovare i fondi per completarla. Finora non è mai successo».