Tagli in Provincia, il coro è bipartisan «Non si gioca sulla pelle dei lavoratori»

Marsico (Forza Italia), Bianchi (Lega)e Astuti (Pd) pensano ai 260 esuberi previsti. Il leghista: «Ok al risparmio di soldi, ma il futuro dei dipendenti va salvaguardato»

Dopo il presidio dei dipendenti di Villa Recalcati andato in scena martedì, esuberi di personale e tagli agli enti provinciali diventano terreno di discussione per la politica. Gli intervistati, trasversalmente, si trovano d’accordo almeno su un punto: «Non si gioca sulla pelle dei lavoratori».

, consigliere regionale in quota Forza Italia, presidente della Commissione ambientale al Pirellone ed ex assessore all’Ambiente della Provincia di Varese, va al cuore del problema: «L’auspicio è che manifestazioni come quella di martedì siano inutili – spiega – perché c’è ancora la speranza che nessun posto di lavoro sia soggetto a scossoni. Personalmente ho molto a cuore il destino di persone delle quali ho potuto apprezzare competenza e professionalità: cercherò di perorare la loro causa in sede regionale».


Una drastica riduzione delle risorse ad appannaggio delle Province sembra, però, essere una realtà sancita dalla prossima legge finanziaria: solo per quella di Varese il risparmio conseguente ai tagli del personale è stato calcolato nell’ordine dei 12 milioni di euro. Ancora Marsico: «La giunta Galli aveva già messo in piedi un’importante contrazione delle spese – afferma – Se non si fosse operato in questo modo, a questo punto cosa farebbero? C’è poi da notare che quelle relative a Governo e Parlamento sono aumentate: si predica male e si razzola ancora peggio».
L’ultima osservazione è nel merito della riforma Delrio: «Non si è avuto il coraggio di andare fino in fondo toccando la Costituzione. Si è invece proceduto prima a commissariare le Province ed ora a svuotarle a poco a poco».

, segretario provinciale della Lega Nord, segue a ruota: «Ogni risparmio di soldi pubblici può essere visto di buon occhio – dichiara – Ma non quello che si fa giocando con il destino dei lavoratori: questa riforma è raffazzonata».
Nulla ancora è deciso sul fronte funzioni e competenze che rimarranno in capo agli enti provinciali: su questo tavolo si gioca la sorte dei lavoratori in esubero.
Bianchi è sicuro: «Penso che non verranno toccate e tutto resterà come adesso. Il problema è un altro: le competenze rimarranno le stesse, ma non ci saranno le risorse per farle funzionare. Prevedo conseguenze assolutamente negative a causa della superficialità di questa riforma».

, sindaco di Malnate e segretario del Pd, è la voce della maggioranza Vincenzi uscita dalle recenti elezioni. Per lui «il tema è certamente molto complesso, perché bisogna contemperare le esigenze di innovazione del sistema delle autonomie locali perseguito dalla legge Delrio e richiamare la centralità del ruolo svolto dai lavoratori dell’ente. La partita si gioca in Regione, che dovrà pronunciarsi a breve sulle funzioni da attribuire alla nuova Area Vasta, per poi procedere a una complessiva riorganizzazione dei servizi svolti dalla stessa».
E conclude: «Il Governo comunque ha già dimostrato una sensibilità in tal senso, trattando il tema dei dipendenti delle province nella legge di stabilità».