Teme l’ebola e prende il bus «Errore, va chiamato il 118»

Migliorano le condizioni dell’uomo dopo il primo test negativo. Oggi nuovi esami. Il primario Grossi: «In casi simili state in casa»

– Sta meglio l’uomo proveniente dalla Guinea per il quale si era sospettata un’infezione da Ebola. Il paziente è ancora in isolamento all’interno del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Circolo, diretto dal professor, ma se le analisi che verranno ripetute oggi daranno nuovamente un esito negativo, sarà dimesso.
La gestione di questa emergenza è stata impegnativa e onerosa per il team diretto dal professor Grossi.
«Abbiamo dovuto evacuare un intero piano di degenza super pieno in termini di ricettività

– spiega Grossi – Inoltre è stato attivato il protocollo predisposto dal Ministero della Salute con la vestizione del personale con gli indumenti speciali e l’utilizzo di attrezzature ad hoc».
«Insomma, la gestione di questo caso non è stata cosa da poco: è iniziata intorno alle 8 del mattino e non si è conclusa prima delle 20. Per questo, devo ringraziare tutto il mio personale e, in particolare, la caposala ».
L’uomo è arrivato al Pronto Soccorso di Varese intorno alle 8 del mattino. L’allerta è partita immediatamente.
«Era rientrato domenica scorsa dalla Guinea, area colpita dall’epidemia di Ebola, aveva nausea, dolori addominali, febbre a 38,5 gradi centigradi: tutti sintomi che possono essere riconducibili a un’infezione da Ebola – continua il primario del reparto di Malattie Infettive – Inoltre, lui stesso si è recato in Pronto Soccorso perché temeva di essere stato contagiato». Il problema è stato che l’uomo non ha pensato al rischio di diffusione del virus nel caso di un reale contagio, agendo in modo superficiale.