Tutti sui banchi. Ma non il cellulare

Si è concluso finalmente ieri lo scaglionato iter di inizio anno scolastico: dopo le superiori – al via nelle giornate di giovedì e venerdì – le lezioni sono partite anche in tutte le scuole primarie e nelle secondarie di primo grado.

Se ne sono accorte le famiglie, alle prese non solo con orari da rispettare e frenesia tipica da nuovo anno che comincia, ma anche con il traffico mattutino intensificatosi all’istante.

Lo hanno percepito soprattutto i giovani studenti di elementari e medie, “costretti” sui banchi al termine di una lunga estate e di nuovo alle prese con disciplina e rispetto delle regole. Una su tutte: no ai cellulari in classe.

L’uso dei telefonini da parte degli alunni è diventato l’incubo ricorrente di docenti e personale scolastico. Sono lontani i tempi in cui la comunicazione mobile era uno strumento ad appannaggio solo degli adulti (o quantomeno dei tardo adolescenti): i bambini di oggi – e come tali si intendano anche coloro che hanno dai dieci ai 13 anni e frequentano la scuola media – sono nella stragrande maggioranza dotati di un cellulare, spesso di ultimissima generazione.

Le scuole sono corse ai ripari, anche quelle varesine. Ieri mattina, per esempio, gli studenti della Vidoletti sono stati riuniti nella palestra dell’istituto dal preside ancor prima di salire nelle loro classi.

Un saluto, i classici auguri, qualche battuta e poi un solenne ammonimento: i telefonini devono restare spenti per tutto l’arco della permanenza degli scolari negli spazi della scuola, quindi sia durante le lezioni che nel corso della ricreazione. Vietato estrarli dentro e fuori dalle aule. Gli allievi della secondaria di Masnago hanno ascoltato compunti; le pene sono severe, regolamentate e progressive: si va dal richiamo, alla nota alla sospensione.

Antonellis poi spiega: «Sono misure drastiche volute per combattere un’abitudine ormai radicata anche nei giovanissimi. Non si vuole punire solo la disattenzione che il loro uso comporta nell’alunno. C’è anche il cyberbullismo da fronteggiare».

Sono infatti saliti al “disonore” delle cronache, anche nel recente passato, gli episodi di utilizzo deviato e scriteriato delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie: foto passate di cellulare in cellulare ed usate per svergognare o ricattare; video con filmati ed affermazioni deliranti pubblicati sulla rete durante le ore di lezione; prepotenza telematica consumata nel cybrspazio.

Il fenomeno richiede attenzione ed il preside della Vidoletti – anche sulla scorta dell’esperienza trascorsa a capo dell’istituto comprensivo di Comerio – non la fa mancare: «Abbiamo organizzato e organizzeremo incontri a supporto dei genitori con psicologici e pedagogisti: è necessario che le famiglie imparino a controllare quello che fanno i ragazzi con questi strumenti e che siano preparate sui pericoli nei quali possono incorrere i loro figli. La prevenzione deve esserci a 360 gradi».

I cellulari poi non vanno demonizzati “tout court”: «Possono essere un ottimo aiuto anche per la didattica- conclude Antonellis – E noi li utilizzeremo in laboratori specifici a questo scopo. Solo in quelle occasioni però».

Se il controllo delle famiglie è fondamentale, le stesse avranno anche un chance in più per portarlo a compimento anche su un altro fronte, quello dei voti. Nella scuola varesina che ricomincia prende finalmente piede pure il registro elettronico.

In molti istituti primari e secondari giudizi, note, presenze ed assenze verranno annotate su un computer: l’oggetto più temuto dagli studenti di ogni epoca da De Amicis in poi non sarà più cartaceo. Ogni classe avrà a disposizione il proprio elaboratore, impiegato da tutti gli insegnanti.

Ci sono anche tante elementari tra le scuole che hanno aperto i battenti ieri. Tra queste la Pascoli di viale Ippodromo, dove i piccoli dai 6 ai 10 anni sono stati accolti fra le 8 e le 9 del mattino.

Dopo gli amorevoli saluti con mamme, papà e nonne, i bambini all’inizio del cammino hanno trovato su tutte le lavagne una bella sorpresa: un grande fiore disegnato e accompagnato dalla scritta “Le vostre Maestre”.

© riproduzione riservata