Ucciso con un colpo alla testa Fu un’agghiacciante esecuzione

Ucciso con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Così, stando alle indiscrezioni, è morto, 49 anni, residente a Cariola, piccola località sopra Casalzuigno, scomparso il 24 settembre scorso e ritrovato cadavere il 12 novembre scorso nei boschi della Valcuvia. Dieci giorni prima era stato trovato il cadavere di Argo, l’inseparabile cane di Colombo: anche l’animale era stato ucciso e poi sepolto. Un colpo alla testa, come se si trattasse di un’esecuzione, è quanto sarebbe emerso dall’esame autoptico.

Il medico legaleha però chiesto 60 giorni di tempo per depositare gli esiti dell’esame necroscopico: nulla di più trapela. Il cadavere di Colombo, identificato grazie alla placca metallica applicata all’uomo dopo il pauroso incidente in moto che l’aveva fatto rimanere in coma per un anno, lasciandolo claudicante e cieco da un occhio, era in avanzato stato di decomposizione.

Un corpo rimasto due mesi sepolto in un bosco: quando gli inquirenti l’hanno ritrovato il corpo affiorava da uno smottamento del terreno probabilmente smosso dall’abbondate pioggia caduta nella zona. Un corpo mummificato e scarnificato, purtroppo divenuto preda anche degli animali affamati che nel corso delle settimane ne hanno fatto scempio. Il colpo d’arma da fuoco è stato identificato con certezza. Il resto sfugge. Gli inquirenti stanno cercando l’arma del delitto: una pistola. E si cerca anche il movente. Il fascicolo aperto dalla procura di Varese per omicidio volontario è infatti contro ignoti. E tale rimane oggi.

Trovando il movente gli inquirenti potrebbero restringere di molto la cerchia delle indagini. I carabinieri di Cuvio e Varese hanno già ascoltato le persone più vicine a Colombo: la proprietaria dell’abitazione dove l’uomo viveva, i vicini di casa, i pochi componenti della comunità di Cariola. Dove Colombo non aveva nemici: da tutti viene descritto come un uomo semplice, che sopravviveva facendo qualche lavoretto in paese. Un uomo che aveva gravi difficoltà motorie e che quindi mai si sarebbe avventurato nel bosco. Si scava anche nel passato di Colombo: anni fa l’uomo aveva avuto problemi di tossicodipendenza.

Forse l’accaduto potrebbe avere a che fare con qualche vecchia conoscenza maturata in quell’ambito. Stando a quanto trapelato sinora l’omicidio non pare un assassinio d’impeto: chi ha premuto il grilletto ha premeditato l’azione. Ha attirato Colombo nel bosco, gli ha sparato, ha eliminato il cane e nascosto entrambi i cadaveri guadagnando due mesi di vantaggio. Sino al giorno dell’identificazione del corpo di Colombo, infatti, gli inquirenti indagavano sulla scomparsa volontaria dell’uomo.

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