Un benefattore anonimo: «offro un alloggio a Sandra»

La storia raccontata dalle pagine del nostro quotidiano ha fatto breccia all’interno del cuore di molti. Un residente ad Albizzate esce allo scoperto: «non si può rimanere indifferenti»

– L’appello lanciato nei giorni scorsi dalle pagine del nostro giornale dalla signora Sandra Strigini, che senza una casa rischia di dover dormire in auto, non è rimasto inascoltato.

Un pensionato di 63 anni, che preferisce rimanere anonimo, residente ad Albizzate, ma proprietario di due locali disabitati in una casa di ringhiera vicino alla stazione di Malnate, ha contattato la signora tramite La Provincia di Varese. La storia di Sandra, 49 anni, originaria di Ispra e residente ufficialmente a Cocquio Trevisago, ma attualmente sistemata in un alloggio di fortuna temporaneo a Casale Litta, ha commosso il pensionato. «Nella mia vita professionale ho incontrato tante situazioni difficili come questa, davanti alle quali non si può rimanere indifferenti – spiega l’uomo – le persone vanno aiutate; questa storia mi ha veramente colpito e quando ho letto l’articolo mi sono chiesto cosa potessi fare per la signora Sandra».

Il pensionato albizzatese possiede due locali con bagno separato in una casa di ringhiera a Malnate, disabitata da 20 anni e che lui utilizza come deposito. «Prima di poterci abitare ci sono dei lavori da fare – racconta – se la signora Sandra vuole, la casa è a sua disposizione gratis almeno per il primo anno». Attualmente le possibilità economiche della donna sono nulle; il suo stipendio di donna delle pulizie, per conto di una società che ha in appalto alcune caserme dei carabinieri della provincia di Varese e alcuni uffici postali, è di circa 500 euro al mese.

«Ho parlato al telefono con questo signore che è davvero una persona gentile e premurosa – afferma Sandra – se riuscissi a trovare un muratore disposto a fare i lavori necessari gratis sarebbe un’ottima soluzione per me; ci siamo ripromessi di sentirci nei prossimi giorni». La situazione della donna è ancora molto precaria; l’alloggio attuale a Casale Litta è temporaneo e ci sono anche incertezze sul futuro lavorativo; dopo l’articolo sul nostro giornale, la signora Strigini ha ricevuto diversi attestati di solidarietà, ma tirare avanti in queste condizioni è davvero dura. «Per risparmiare qualcosa accendo le stufette solo di sera – racconta – non so più dove sbattere la testa; il rischio è di finire a dormire in macchina». Sandra rinnova il suo appello. «Non chiedo niente gratis, ma solo la possibilità di poter vivere dignitosamente in un monolocale, pagando un affitto secondo le mie possibilità» conclude.