Vendeva colombe scadute Denunciato un cassanese

Colombe Pasquali indigeste a Cassano Magnago, ma i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Varese hanno bloccato il commercio mettendo sotto sequestro tre tonnellate di alimenti e denunciando l’imprenditore.

È il titolare un’azienda di Cassano Magnago, che opera nel commercio all’ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari e preparati per dolciumi. Con la Pasqua alle porte ogni iniziativa è buona per fare soldi, persino vendere colombe scadute dal 2012, ma anche biscotti, farine, preparati per dolciumi, frutta in polpa congelata, pani di cioccolata e panettoni, infischiandosene altamente della salute della gente.

Il titolare è stato denunciato per frode in commercio, ma le conseguenze per i consumatori del Varesotto, se i prodotti alimentari avessero inondato scaffali e stipetti di casa, sarebbero state estremamente rischiose.

L’azienda, senza alcun tipo di scrupolo, secondo la ricostruzione investigativa delle Fiamme Gialle, ha messo in commercio la merce scaduta da tempo affiggendo nuove etichette che riportavano una falsa data di scadenza. Ma anche tra i consumatori qualcuno si era già accorto che qualcosa non andava. Alcuni clienti si erano accorti che l’aspetto dei preparati non era esaltante e che anche la colomba non fosse al massimo della freschezza e della morbidezza.

Evidentemente nei magazzini c’era parecchia merce invenduta di cui liberarsi, ma il metodo poco ortodosso architettato dall’azienda ha insospettito clienti e investigatori.

Tanto che nelle ultime ore è scattata la brillante operazione dei finanziari varesini. Nei locali aziendali sono stati anche rinvenute centinaia di etichette contraffatte riportanti tutte le caratteristiche originali del prodotto ma con data di scadenza alterata, pronte per essere apposte sui prodotti non più consumabili.

Sulle tavole pasquali dei varesini, imbandite a festa, hanno rischiato di posarsi tonnellate di merce scaduta. L’ipotesi investigativa di frode alimentare è stata avvalorata dalle testimonianze raccolte dai finanzieri che hanno ascoltato i fornitori dell’azienda. Fornitori che hanno confermato la scadenza dei prodotti immessi sul mercato. Sono stati anche rinvenuti i file relativi alle etichette e i Pc mediante i quali gli impiegati dell’impresa si adoperavano per crearne di nuove. Le Fiamme Gialle hanno portato avanti una lunga attività, ma dopo una serie di minuziosi accertamenti hanno ricostruito con chiarezza la dinamica della frode.

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