Vertice sui profughi. E la Lega se ne va

Dura presa di posizione di Fontana ieri in prefettura: «Accoglienza? Non firmo cambiali in bianco». Poi via i sindaci lumbard. Sgomberata intanto una villa privata messa a disposizione degli stranieri

«No, non firmo una cambiale in bianco». Chiaro il sindaco di Varese ha fatto muro e ha chiuso qualsiasi disponibilità di accogliere profughi nei confini della città giardino. I sindaci leghisti del distretto sanitario di Varese – presenti Castelseprio, Gornate, Castiglione Olona, Lonate Ceppino, Venegono Superiore e Bodio – hanno poi lasciato la riunione convocata ieri pomeriggio dal prefetto per discutere dell’emergenza profughi. Proprio ieri, inoltre, a seguito di un accertamento dell’Asl, è stata sgomberata a Varese una villa di via Campigli messa a disposizione da un privato per accogliere i profughi, ma che è risultata non avere i requisiti di legge necessari. Al muro si aggiunge quindi il braccio di ferro, perché i comuni hanno non solo la possibilità, ma anche il dovere di controllare che i requisiti di abitabilità siano rispettati. E il comune di Varese intende richiedere ogni tipo di accertamento, così come ribadito giovedì scorso in consiglio comunale.