Dopo Sanremo c’è l’Eterospaziale «Perché Rudy Neri è Rudy Neri»

La sua voce ha accompagnato qualcosa che è diventato a pieno titolo un “tormentone” non semplicemente estivo, perché è quella che nel 1996 e poi ancora nel 2002 apriva il festival della canzone italiana, spiegando un perché.

Vale a dire «perché Sanremo è Sanremo».

Sono passati quasi vent’anni, ma Rudy Neri, artista di Somma Lombardo, se lo ricorda ancora quando lo chiamarono «Bardotti, Caruso e Baudo» a proporgli di essere lui la voce della sigla, dopo le sue partecipazioni alla kermesse musicale tra i giovani nel 1994 e nel 1995 con il suo gruppo, i “Prefisso”, composto anche da Veruska Neri, sua sorella, Maurilia Doria, anche lei di Somma, e Stefan-x Bonci, di Varese.

Nel ’94, con “Avevo bisogno di te”, arrivarono secondi.

E ora, dopo partecipazioni a spettacoli anche in tv, la pubblicazione di vari singoli e la realizzazione, nel 2012, del nuovo inno del Varese Calcio 1910, “Varese facci un gol”, Rudy Neri ha appena lanciato il suo nuovo singolo, il cui video è cliccatissimo sul suo canale youtube (http://www.youtube.com/user/rudyneri?gl=it&hl=it). Si intitola “Eterospaziale”, ed è «dove si parla anche di sessualità, ma che è soprattutto un inno alla libertà – spiega il cantautore – nato proprio vedendo tutti i condizionamenti che ci circondano: invita a sentirsi liberi di vivere, nel rispetto degli altri».

Il singolo, realizzato in collaborazione con Michele Brunetti e Antonio Chindamo, si trova sugli stores digitali, e prepara a un progetto più ampio, con un album che sarà concluso per il prossimo anno. «Intanto – aggiunge Rudy Neri – questo singolo è un “mini-cd” che contiene a sua volta tre canzoni. Oltre a “Eterospaziale” che, appunto, parla di libertà, c’è “Sono anni”, che riguarda la nostra vita, con un video che mi vede in viaggio su una nuvola, e “Un milione di volte”, dedicata all’amore». E ai sogni.

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