Viaggio nei sotterranei Dove i libri sono tesori

Un armadio enorme, grande quanto l’atrio della biblioteca di piazza San Lorenzo. Si trova nel sotterraneo e contiene qualcosa come 100mila volumi. Mentre nella stanza a fianco ci sono quelli storici: libri di fine Settecento, che raccolgono le “gride” del comune di Milano.

Sì, proprio quelle di cui parla Manzoni nei “Promessi sposi”: le decisioni dell’allora governo meneghino. Mentre la giunta ha approvato il progetto per la nuova biblioteca in via Bottini, la Provincia di Varese ha fatto un giro nei sotterranei dell’attuale sede.

Ed ha scoperto il grande affetto dei gallaratesi per la “Luigi Majno”. «Ci sono tante persone che vengono a donarci dei libri, ogni giorno qualcuno arriva con un sacchetto pieno», racconta Maurizio Lovettti, uno dei dipendenti che insieme alla coordinatrice Barbara Mattiolo e all’assessore alla Cultura Sebastiano Nicosia ha guidato La Provincia nei sotterranei.

«Giusto poco fa», aggiunge, «è venuta una signora con due libri di stampe: una sul Duomo di Milano, l’altra sull’antica Bergamo». Per il 95% però, le donazioni riguardano romanzi: «li usiamo per sostituire i nostri, se sono rovinati. Oppure li giriamo ad altre biblioteca».

Non tutti, insomma, finiscono nel sotterraneo, dove i libri sono archiviati secondo un metodo che risale ai gesuiti. Ovvero, per dimensioni: i piccoli con i piccoli, i grandi con i grandi, così da ottimizzare gli spazi. Quello che gli inventori di questa metodologia di archiviazione probabilmente non avevano a disposizione è il sistema di armadi semoventi montato su binari. Costato 400 milioni di lire nel 2000, è azionato dal motore del tergicristallo di un camion. E sposta gli enormi scaffali avanti e indietro, fino a che non si apre quello che contiene il libro chiesto in prestito. Che viene poi infilato nel montacarichi che lo porta al piano superiore, dove viene consegnato al lettore.

Un sistema che, con il trasloco in via Bottini, andrà in pensione. Il progetto prevede infatti lo scaffale a vista: la quasi totalità dei libri sarà direttamente accessibile, una formula che dovrebbe incrementare il numero di prestiti. L’idea è anche quella di trovare il modo di esporre i volumi antichi conservati alla “Majno”.

Certo, alcuni andrebbero prima restaurati. Altri invece sono tuttora in buone condizioni. Ma questa non sarà l’unica novità: «pensiamo di estendere l’orario di apertura innanzitutto al sabato pomeriggio», l’impegno di Nicosia, «e anche in qualche serata, in coincidenza con iniziative culturali». Alle ex scuole Cardano, dove troverà casa la biblioteca, c’è anche un giardino. Ed è qui che si concentreranno gli eventi. «Pensiamo ad esempio ad una festa di primavera con esposizioni di piante e di libri dedicati al tema», l’idea di Lovetti. Del resto, fa eco Mattiolo, «i libri della nostra biblioteca affrontano argomenti a 360 gradi».

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