Mobile 4.0: I love “M-shopping” Abbiamo tra le mani la rivoluzione smart

Primo piano - Non più solo telefonino: lo smartphone ha cambiato la vita e gli affari. Soprattutto nel commercio

La rivoluzione digitale sempre più cambia anche il volto del commercio e dei servizi e passa attraverso quello che per tutti noi è diventato una compagnia quasi irrinunciabile: lo smartphone, discendente del telefonino e parente stretto del tablet. Sono passati gli anni in cui in mano avevamo solo un mezzo per comunicare.
Oggi lo smartphone è aggeggio con cui dar vita a transazioni di beni e servizi, strumento per effettuare pagamenti, ma anche garanzia di connessione perenne e possibilità di gestire l’ufficio fuori casa. Passa da qui quella che, per il commercio e terziario, è una rivoluzione pari a quella che nelle aziende è rappresentata dall’industria 4.0
Anche per il settore delle vendite e dei servizi la risposta è sempre la stessa: vince chi riesce a dare al cliente un prodotto sempre più personalizzato.

Dopo l’e-commerce siamo ormai sbarcati nell’era dell’m-commerce, ovvero il commercio che si muove su mobile: dispositivi come tablet, smartphone e i-phone e i-watch sono sempre più utilizzati per fare acquisti o per arricchire l’esperienza di acquisto.
I dati parlano di un crescente interesse e di un numero sempre maggiore di persone che, con i dispositivi mobili, fanno esperienza di shopping online, magari con l’aiuto di apposite app.
In Europa l’m-shopping riguarda soprattutto vendite di oggetti voluminosi, arredamento, elettrodomestici per la casa e viaggi. Ma lo smartphone diventa anche in alcuni casi un mezzo con cui, possiamo essere raggiunti dalle promozioni mentre passiamo davanti a un negozio: lo fanno i Beacons, dispositivi che attraverso la tecnologia bluetooth trasmettono, nel raggio di alcune decine di metri, messaggi a tablet e smartphone che abbiano installato una apposita app.

Sono così in grado di avvisarci se un negozio vicino a noi ha in corso una promozione interessante, e lo fa a seconda delle informazioni sui nostri interessi che abbiamo lasciato in giro navigando in rete.
Senza arrivare fino a questi livelli, di sicuro oggi, per chi ha una attività, la parola d’ordine per essere trovati è avere un sito adatto ai dispositivi mobili e riuscire a garantire, con apposite app, che l’esperienza del cliente finale sia il meno possibile standardizzata e il più personalizzata possibile.

In realtà ad essere interessati dalla rivoluzione dello smartphone sono, sotto diversi profili, molte professioni che vanno anche al di là del commercio e del turismo: dalla parrucchiera, all’erboristeria, fino ai piccoli artigiani sono tutti coinvolti dal cambiamento dei paradigmi.
Oggi, con un po’ di impegno e volontà, si possono organizzare campagne e fidelizzare i clienti sfruttando Facebook. Un taglio e una tinta diventano pretesto per una foto e un post al salone di bellezza, con la cliente che potrebbe anche essere felice di fare da testimonial e contribuire a like e contatti; mettere online su Facebook contenuti può essere una carta vincente anche per una farmacia o per un’erboristeria, dalla quale ci si aspetta non solo medicine ma anche consigli.

E poi che dire di Whatsapp che in molti casi è stato sdoganato come mezzo di contatto con i clienti.
Può capitare che persino il falegname vi avvisi via Whatsapp che il preventivo della libreria è pronto per essere ritirato o il giardiniere vi mostri sul tablet una galleria di piante tra le quali scegliere per il giardino.