Nell’universo di Friendz un selfie diventa business. Che oggi vale 500 milioni

Da Varese alla Silicon valley - Il “made in” di casa nostra al Wind Start Up Award: quattro ragazzi oltreoceano

Le valigie si prepareranno a breve. La meta? Un viaggio che li porterà a confrontarsi con l’“ecosistema” della Silicon Valley grazie al podio raggiunto nel Wind Start Up Award, competizione riservata a chi ha idee innovative e da far crescere. Loro, i “ragazzi di Friendz”, l’idea la hanno avuta e la hanno anche fatta crescere: il fatturato previsto per il 2016 è di 500 milioni di euro e si parla di approdare su altri mercati, come Regno Unito e Stati Uniti.

/>Al timone, fin dall’inizio, sono in tre. Tra loro c’è , laureato alla Liuc in ingegneria gestionale, con i compagni d’avventura , anche lui ingegnere, elaurea in Economia e master all’estero.
Al loro fianco, fin dall’inizio anche un altro varesino, , studente dell’Insubria. Età media? Venticinque anni.
L’idea, come spesso accade in questi casi, arriva quasi per caso. Un amico posta su Facebook una foto che sembrava fatta apposta per promuovere un prodotto che appariva accidentalmente nella foto. E se si vendessero immagini così ad un marchio noto? Questo, detto in parole semplici, è FriendZ, ovvero una App (oggi sviluppata sia per IOs che per Android), che consente di guadagnare buoni per acquisti on line grazie ai propri selfie.

Il gruppo si è formato da un incontro all’Innovation lab, una sorta di palestra per giovani che vogliono innovare.
I mesi di incubazione del progetto sono stati vissuti proprio a Varese da dove è anche partita la ricerca di un sostegno economico. I ragazzi hanno girato con le slide sotto braccio senza pensare alla classica banca, ma a qualcuno che volesse scommettere in prima persona sulle loro carte, che erano in regola: a posto i requisiti di mercato e anche la proponibilità del progetto su scala internazionale. Idee grafici, conti e proiezioni hanno convinto un business angel del territorio grazie al quale, in corrispondenza con il lancio della App, ha anche permesso di fare le prime assunzioni.
Oggi si è arrivati a tredici dipendenti tra designer, sviluppatori, un commerciale, alcune persone che seguono i social media e la community e una persona che studia lo sviluppo del business.
Un business che si è sviluppato attorno all’ idea iniziale: se blogger e persone famose si fanno pagare come testimonial, perché questo non può accadere a normalissime persone, che a loro volta hanno una loro cerchia di conoscenze sui social rispetto alle quali possono essere di riferimento?
Da qui la possibilità di guadagnare crediti, tramutati poi in buoni acquisto online, grazie alla pubblicazione di selfie che l’utente si scatta aderendo alle campagne presenti sulla piattaforma. Si può trattare di marchi famosi di occhiali da sole, bibite o abbigliamento e non sempre è necessario possedere il prodotto pubblicizzato e a volte le campagne possono essere semplicemente legate a una parola o una frase.
L’idea è piaciuta sia al popolo delle rete che alle imprese. A marzo 2016, nel giro di cinque mesi dalla pubblicazione ufficiale del portafoglio prodotti, gli utenti erano 25mila in tutta Italia e chi scarica la App, nel 70%, dei casi continua ad utilizzarla (contro un dato medio che si attesta al 5%). Ora i ragazzi voleranno a San Francisco per continuare a formarsi alla Mind the Bridge Startup School il cui presidente è Alberto Onetti, docente all’Insubria.