Busto, l’amarezza di Stie «Esuberi, scelta obbligata»

BUSTO ARSIZIO Tanta amarezza per un’azienda che sta per compiere 100 anni. E un’ultima speranza, l’aiuto di Provincia e Regione. 

«Una scelta obbligata». Pierluigi Zoncato, amministratore delegato della Stie confessa tutta la sua amarezza: «Se ci fosse stata anche solo una possibilità per uscire da questa situazione senza dichiarare 95 esuberi, saremmo stati noi i primi ad essere contenti. Ma così non è».
O la procedura di mobilità o la messa in liquidazione della società: Zoncato lo dice chiaro e tondo, senza mezze misure. «Novantacinque lavoratori (su 186 dipendenti) rischiano davvero di essere a casa dal 1 aprile».

Si tratterebbe di tutta la forza lavoro Stie di Busto Arsizio (40 persone) e Castellanza e Gallarate (38) che rimarrebbero assolutamente sguarnite del servizio di trasporto pubblico locale. Possibile?
«Il problema vero è la situazione normativa e tecnica che ci ha costretto soltanto a grossissime difficoltà. Abbiamo un disavanzo annuo tra i 600 e i 650 mila euro; 450 mila euro in provincia di Varese, 150 mila soltanto su Busto. Come possiamo continuare a lavorare in perdita?» A nulla è servito l’aumento delle tariffe imposto dalla regione come copertura dei tagli ai contributi per le società come Stie. Anzi, c’è stato un calo fisiologico degli utenti dopo il rincaro del costo dei biglietti.

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m.lualdi

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