A tavola col Made in: gli Usa hanno gusto

Bene il settore agroalimentare italiano: «Oggi l’America è il terzo sbocco per l’export, ma crescerà». In provincia 22 le imprese del gruppo merceologico di Univa: «Non bisogna mollare, ora serve grinta»

Gli statunitensi affinano il palato e guardano con sempre maggior interesse all’industria alimentare italiana, comparto enologico in primis.
Già ora gli Usa sono il terzo sbocco dell’agroalimentare della nostra Penisola ma Luigi Pelliccia, responsabile Ufficio Studi, Mercato e Stampa di Federalimentare, ne è certo: «Saranno presto il secondo sbocco perché il peso di questo mercato sta crescendo in modo inarrestabile. Nel 2014 l’export agroalimentae italiano negli Usa è aumentato del 6,4% (a fronte di un +3,5 % a livello mondo) e, per la prima volta, ha superato la quota complessiva di tre miliardi di euro».

Anche l’industria alimentare varesina potrà giocare la propria parte.
Luigi Pelliccia è venuto proprio in provincia, alla Zarocarni di Lonate Pozzolo, ad illustrare il nuovo accordo commerciale tra Unione europea e Usa che dovrebbe portare all’azzeramento delle residue barriere daziarie fra le due aree e alla difesa dei veri prodotti alimentari italiani nel mondo, ancora contraffatti per ben sei miliardi, di cui la metà soltanto nel mercato nord americano.