Agusta apre le porte alla politica «Il sistema Italia oggi è decisivo»

Le parole di Alfano e di Lupi hanno convinto l’amministratore delegato di AgustaWestland Daniele Romiti?

La grande azienda elicotteristica di Finmeccanica potrà condividere con il Governo le sfide del futuro? «Spero si siano convinti loro della qualità delle nostre capacità industriali», afferma l’ingegner Romiti. «Volevo che prendessero contatto con una realtà che hanno frequentato poco finora, che vedessero con i propri occhi». Toccare con mano, non solo sapere per sentito dire.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi hanno appena lasciato lo stabilimento di Vergiate, sede della linea di assemblaggio finale della società dove ieri si è tenuta la celebrazione per la certificazione Easa del nuovo elicottero commerciale multiruolo AW189 (già venduto in 130 unità in tutto il mondo).

Giusto il tempo di ascoltare gli interventi di Alessandro Pansa e dell’ingegnere Romiti e di ringraziare AgustaWestland per i successi ottenuti – «oggi è una bellissima giornata per il nostro Paese», così Alfano – quindi la fuga dei ministri alla volta di Milano.

Nessuno dei due si è fermato a vedere volare i gioielli di casa AgustaWestland: l’AW139, l’elicottero più venduto al mondo nella sua categoria, il nuovo AW169, attualmente in corso di sviluppo e, naturalmente l’AW189, macchina modernissima che apre una nuova era per l’azienda guidata da Daniele Romiti entrando in un nuovo segmento di mercato e introducendo la prima Famiglia di elicotteri di nuova generazione nel settore dell’ala rotante.

Ieri in volo, anche l’AW609, il già mitico convertiplano, pronto «a cambiare le regole del trasporto aereo», annota Romiti. Non certo un qualcosa di poco conto visto che si stanno già aprendo aerovie in tutta la Svizzera e anche nel Nord Italia per voli a bassa quota che sarebbero ad uso e consumo di Expo. Ma i tra gli sguardi puntati sugli elicotteri in passerella, non c’erano quelli dei due ministri.

«Quando andiamo all’estero non troviamo soltanto competitor ma sistemi Paese. Di questo avremmo bisogno anche noi, di un sistema Italia», la voce dal palco dell’ad Romiti.

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