Airport cresce e parla arabo

Servizi aerei - Il 30% della Handling nelle mani di dnata, gruppo Emirates. Incassato il via libera dell’Antitrust

– Airport Handling al 30% in mano a dnata, uno dei maggiori fornitori di servizi aerei del mondo del Gruppo Emirates: ora c’è anche l’approvazione dell’Antitrust italiana. C’è dunque un pezzo di Emirates dentro l’ex controllata di Sea che si occupa di servizi a terra negli aeroporti di Malpensa e Linate. Servizi nell’area rampa, smistamento bagagli e front line ossia il check-in per circa l’85% delle compagnie aeree operanti nei due scali, oltre al recupero dei bagagli smarriti (lost &

found). L’acquisizione del 30% da parte dnata della newco che ha preso vita il primo settembre del 2014 dopo la sanzione comminata dalla Commissione europea a Sea per aver sanato i bilanci di Sea Handling e l’obbligo di sciogliere la stessa Sea Handling, porta nel cuore delle attività aeroportuali di Malpensa l’emirato di Dubai e consegna a dnata la maggioranza nel consiglio di amministrazione di Airport Handling (3 membri su 5). Inoltre dnata ha anche un’opzione di acquisto di un’ulteriore quota del 40 %.«Dopo aver firmato un accordo con Airport Handling nel mese di settembre 2015, l’approvazione da parte dell’Antitrust completa ora la transazione e segna una tappa importante in questo percorso». «Ci sono molte sinergie tra Airport Handling e dnata e sono fiducioso che i nostri sforzi congiunti avranno un impatto positivo sul panorama dell’aviazione», dichiara Ross Marino, dnata Senior Vice President of International Airport Operations. «Siamo stati davvero impressionati dal modo in cui Airport Handling conduce il suo business e siamo impazienti riguardo il nostro futuro comune». C’è insomma tutto da imparare dall’esperienza di Airport Handling che manterrà il suo nome attuale e le condizioni dei dipendenti. Ma i rappresentanti dei 1.800 lavoratori di Airport Handling frenano. «La vendita del 30% ad un soggetto privato è stato un passo obbligato, richiesto dall’Unione europea a Sea ma ogni altra proiezione verso il futuro deve passare da una discussione e da un confronto con le organizzazioni sindacali», ricorda Andrea Orlando, segretario regionale della Flai Trasporti e Servizi. «Esiste un accordo tra le parti e un impegno politico del governo italiano, messo nero su bianco in una lettera inviata alla Commissione europea, in cui si evidenzia la necessità e l’obbligo di un coinvolgimento dei lavoratori per poter cedere ulteriori quote di società». Insomma, evidenzia Orlando: «Non c’è alcun automatismo, non basterà schiacciare un bottone perché dnata prenda un altro 40% di Airport Handling e controlli totalmente l’azienda».Nulla contro la società del Gruppo Emirates che a Malpensa ha già preso posto nel comparto catering ritagliandosi uno spazio ampio e importante nella preparazione dei pasti da servire a bordo degli aerei. «dnata può portare un valore aggiunto tenendo sotto controllo i conti dell’azienda, cosa non del tutto riuscita all’azionista pubblico», annota il segretario della Flai TS. Ma non ci siano fughe in avanti. Mentre John Stewart, Ceo di Airport Handling, dichiara: «Beneficiando dell’expertise di dnata, il team di Airport Handling non vede l’ora di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi che offriamo negli aeroporti di Milano, così come le nostre prospettive di breve e lungo termine».