Anche il Pirellone trema per Malpensa

Futuro di Malpensa sempre in forse, i timori del presidente Sea sono gli stessi di quelli del governatore della Lombardia Roberto Maroni. La preoccupazione è che Linate cresca cannibalizzando Malpensa: queste le parole utilizzate dal numero uno di Sea Pietro Modiano dopo il faccia a faccia con il Ceo di Etihad James Hogan, l’altro ieri a Milano. E questo è lo stesso, identico, timore sollevato ieri dal presidente lombardo.

Maroni e Modiano si sono incontrati per circa un’ora a Palazzo Lombardia, ieri mattina, per un confronto sul futuro degli aeroporti di Milano, in vista del nuovo piano Alitalia.

E il rischio di una penalizzazione di Malpensa a favore di Linate, tema al centro dell’incontro, rimane il nodo centrale che potrà essere sciolto soltanto dopo Expo.

A far traballare una volta di più lo scalo di Malpensa è il decreto Linate che il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi emanerà lasciando libere le compagnie aeree che operano sul Forlanini di convertire i propri slot, cambiando dunque una destinazione con un’altra considerata dallo stesso vettore più conveniente o redditizia.

L’obiettivo di Alitalia sarebbe quello di abbandonare molte rotte domestiche, in perdita finora per la ex compagnia di bandiera a favore di rotte europee.

Da ridurre drasticamente la Linate – Fiumicino e la Linate – Catania per volare, invece, verso alcune città tedesche che farebbero gioco alla nuova Alitalia. Dusseldorf e Amburgo sono tra le mete ambìte, con buona pace degli altri vettori presenti al Forlanini che potranno fare lo stesso ma che di fatto non possiedono lo stesso numero di slot che possiede Alitalia su quali poter intervenire. Basti pensare che circa il 70% del mercato di Linate è “made in” Alitalia con i suoi 187 voli al giorno (tra decolli e atterraggi) su 280 complessivi.

Grasso che cola, insomma, per poter spaziare nel Vecchio Continente a dispetto dei collegamenti nella Penisola che fanno perdere ad Alitalia (non si sa come) circa 30milioni di euro all’anno con un market share del 70%. Il ministro Lupi ha, comunque, avvisato e più volte ripetuto che: gli slot di Linate non potranno essere convertiti per destinazioni extra Ue e il decreto sarà temporaneo, valido solo per la durata di Expo 2015. Basterà a non cannibalizzare Malpensa?

Non potendo fare voli extra Unione europea dal Forlanini, intanto Alitalia resterà, ad esempio, “blindata” a Malpensa con i voli su Mosca che sembrano girare molto bene. Ma sulla temporaneità del decreto sono in pochi a crederci. «Temiamo sia il preludio di una scelta nel tempo», dichiara Antonio Ciraci, segretario generale della Filt Cgil di Varese.

«Se il decreto fosse circoscritto ad Expo, potrebbe anche avere un significato, ma non dovrà andare oltre. Alitalia ci ha scottato più volte con le sue scelte “anti Malpensa”».

Il decreto Bersani, tuttora in vigore per disciplinare l’operatività di Linate, è nato con l’impegno di una sua messa in discussione dopo dodici e sono invece passati dodici anni. Come fidarsi della temporaneità del decreto Lupi?

«Malpensa deve essere un’infrastruttura con dotazioni adeguate e opportune», rimarca Ciraci. «Il futuro non può che essere qui e non posso che essere d’accordo con il nostro segretario Cgil Umberto Colombo quando parla di mobilitazione se non ci saranno buone nuove per Malpensa».

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