Bufera Anticorruzione su Pedemontana Nel mirino tangenziale e tratta A

Dura relazione del commissario Raffaele Cantone: spesa lievitata del 47% rispetto al bando iniziale. Tace Palazzo Lombardia, Pd cauto. La grillina Macchi: «Sistema da cambiare». E tremano i sindaci

– È un terremoto quello provocato dalla relazione-choc dell’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone: gara d’appalto “falsata” per quel il primo lotto dell’opera, che comprende la tratta A di Pedemontana, da Cassano Magnago a Lomazzo, la tangenziale di Varese e la tangenziale di Como. Questa la principale contestazione del “commissario” nella relazione inviata a Corte dei Conti, procura, ministero e Cipe.
Nel mirino i 300 milioni di euro di extra-costi rispetto alle previsioni iniziali contenute nel bando di gara: una spesa “lievitata”

del 47% che avrebbe favorito l’impresa aggiudicataria.
Per ora da Regione Lombardia non giungono prese di posizione ufficiali. Cauto nei commenti Alessandro Alfieri, segretario del Pd lombardo: «Vogliamo vederci chiaro in questa vicenda, ma sul sistema di assegnazione degli appalti credo si debbano fare delle riflessioni. Non si può andare avanti così e siamo certi che il governo darà delle risposte».
Dura la grillina Paola Macchi: «C’è tutto un sistema da cambiare radicalmente». E i sindaci tremano: compensazioni a rischio?