C’è la rivoluzione Aime in provincia Lucchina torna in sella con l’Europa

Nasce Aime, associazione imprenditori europei. Ieri mattina, al centro congressi Ville Ponti, la presentazione ufficiale delle linee programmatiche della prima associazione intersettoriale ed europea che si pone come obiettivo primario il sostegno alle nuove imprese, oltre che di rappresentare gli associati nel confronto con le amministrazioni locali e centrali.

La presenza in sala di politici dei diversi schieramenti, quali Angelo Senaldi (deputato Pd della commissione attività produttive), il presidente del consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo (Ncd), il sindaco di Varese Attilio Fontana (Lega), il consigliere regionale Luca Marsico (Forza Italia), evidenzia come la nuova associazione abbia creato attorno a sé un consenso trasversale.

E la presenza di ex dirigenti di altre associazioni di categoria nella giunta e nel comitato di presidenza, quali il direttore. di confesercenti Gianni Lucchina, i referenti della stessa associazione Graziella Roncati Pomi e Yvonne Rosa, nonché il referente del comitato commercianti Alessandro Milani, mostra la volontà di una rottura con il tradizionale modo di fare associazionismo. Scopo confermato dalle parole dei membri della giunta.

Dice Giuseppe Pignone, vicesegretario generale: «La presenza di Gianni Lucchina è segno della volontà di accettare la sfida per la creazione di una realtà veramente innovativa,di affrontare un modo nuovo di fare associazione». «Accetto la sfida per mettere le mie capacità ed esperienze al servizio di un nuovo progetto – conferma Lucchina – Ero in una situazione di stallo, in cui ho colto che le associazioni hanno fatto degli errori, non solo la politica. La nostra visione è quella di supportare l’imprenditore, che è la figura centrale dell’impresa».

E non solo: «Vogliamo essere un’associazione snella e non burocratica, capace di andare dal sindaco a protestare se c’è qualcosa che non va ma anche di proporgli progetti comuni e avviare programmi condivisi con la Regione».

Le Camere di Commercio, prosegue «ridurranno della metà le risorse, linfa che le imprese devono avere. Bisogna quindi cambiare il metodo per reperire fondi: il territorio deve costruire progetti, mettere le idee e partecipare a bandi. Questo porterà a uno sviluppo locale e, di conseguenza, del Paese». Per il presidente Giuliano Terzi, di Fidialtaitalia, le eccellenze italiane e i mercati internazionali sono gli strumenti per uscire dalla crisi: «Siamo in Europa e dobbiamo preparare le nostre imprese a esplorare il mercato europeo» analizza.

«Dobbiamo portare all’estero prodotti di nicchia e innovativi. Il comitato tecnico che abbiamo istituito ha questo scopo: preparare degli studi da mettere a disposizione degli associati per affrontare meglio la crisi ed andare in Europa: noi vogliamo essere globali, sia nei confronti della politica che dei mercati».

Dario Fantinato, presidente del comitato tecnico e ad di Emmetre spa, spiega che il programma è quello di avvicinare le imprese alle università: «Gli atenei – spiega – hanno le competenze e i rapporti a livello internazionale necessari per supportare le imprese nella possibilità di nuovi mercati e nuove produzioni. Coinvolgeremo gli studenti per degli studi: gireranno tutte le aziende chiedendo quali siano le esigenze tecniche, di mercato, i loro obiettivi per cercare di capire, grazie alle università, quali siano i passi da compiere più adatti».

«Mi hanno colpito la concretezza e gli obiettivi di Aime» interviene Ignazio Parrinello, presidente di Finlombarda.

«Il futuro bisogna crearlo e siamo noi stessi che dobbiamo impegnarci a farlo: questa associazione si pone questo scopo e insieme possiamo fare tanto per aiutare l’imprenditore, anche grazie ai nostri network in Italia e in Europa».

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