È il territorio che fa il successo dell’export. Rete e fiducia sono il segreto dell’artigiano

Ultima puntata del nostro viaggio con Confartigianato Imprese Varese che oggi festeggia i settant’anni. «Fondamentali affidabilità e precisione» dicono le aziende. E collaborare aiuta a superare la crisi

– Il territorio fa la forza delle imprese, soprattutto di quelle artigiane. E le aziende del Varesotto lo hanno capito: per questo hanno da sempre sviluppato reti informali di collaborazioni e sinergie e riescono a mettere sul mercato produzioni che prendono la via dell’export, magari all’interno di prodotti blasonati e grandi marchi.
Territorio è anche una delle quattro parole chiave scelte per celebrare oggi i settanta anni di Confartigianato Imprese Varese.

Ne sanno qualcosa alla di Varese, impresa con oltre 30 anni di vita alle spalle che è diventata punto di riferimento per le grandi firme della moda e della pelletteria e che mette sul mercato anche i cliché per le capsule del vino.
«Se io posso garantire un prodotto di qualità – spiega – è perché esistono altre imprese del territorio che eseguono in modo preciso e affidabile le lavorazioni che stanno a monte e a valle della mia».

Così ogni pezzo che esce da qui è prima stato lavorato per la lucidatura e passa poi alla galvanica. «Si tratta di un rapporto di fiducia tra persone – spiega Cremona – che fa in modo che il prodotto finale fornito al cliente sia un prodotto di assoluta qualità e di livello».
Un livello che assicura a Cremona anche clienti su mercati esteri come Svizzera, Canada e Argentina.
«Più spesso però il nostro prodotto prende la via dell’estero all’interno delle produzioni di altre imprese, magari sempre del territorio, che sanno così di poter garantire un livello qualitativo elevato».
Dalle officine meccanicheesce un piccolo componente che ha un però un ruolo importante nei motori di macchinari anche molto complessi: stiamo parlando di meccanica di altissima precisione dove le tolleranze sono di centesimi di millimetro.
«Lavoriamo per aziende del territorio che si affidano a noi per avere un prodotto sì standardizzato, ma che deve anche rispondere ad esigenze che possono essere molto specifiche». Così spiega , che con il fratello Claudio ha preso in mano le redini dell’azienda fondata appena dopo la guerra dal padre Flaminio.
«Il nostro settore – dice l’imprenditrice – è sempre stato forte sul nostro territorio, soprattutto nella parte sud della provincia. La nostra forza sta nel fatto che lavoriamo per tantissimi altri settori produttivi anch’essi presenti sul territorio».

I clienti? «Abbiamo clienti storici – dice la Regnani – che si rivolgono a noi perché sanno come lavoriamo. La nostra affidabilità e precisione permette loro di mettere sul mercato macchinari a loro volta affidabili». , della falegnameria non ha dubbi. «Per noi territorio ha significato lavorare tantissimo con il settore dell’edilizia che è sempre stato trainante rispetto a noi che produciamo infissi».
L’attività, che è nata nel 1932 per volontà del nonno Mario, oggi sconta la crisi del settore delle costruzioni, ma ha dalla sua un prodotto di qualità.
«Lavoriamo anche con altre imprese della zona per le varie componenti degli infissi e collaboriamo con mobilieri e falegnami per servire gli stessi clienti ma su differenti prodotti».
«Operiamo in un settore storicamente radicato sul nostro territorio – spiega infine , dellatessitura di Cassano Magnago – e questo indubbiamente rappresenta un punto di forza. La collaborazione è con i nostri clienti, che ci chiedo nuovi prodotti per le loro collezioni, spingendoci a creare nuovi tessuti e a proporre nuove varianti dei prodotti».
Un processo che implica innovazione e flessibilità. «I nostri prodotti sono di qualità medio alta – dice ancora Galmarini – e anche se il nostro mercato di riferimento è quello interno, poi i nostri prodotti prendono la via dell’export all’interno delle produzioni finali dei nostri clienti».
Si tratta di un modo indiretto, ma anche molto concreto, di portare il nostro territorio oltre confine contribuendo a rafforzare l’idea che la qualità abita in provincia.n