Elicotteri, ricavi in discesa. Ma l’occupazione è salva

Agusta Westland. Il settore ha registrato una contrazione, ma secondo i sindacati ci sono spiragli

Nonostante la decisa contrazione della divisione elicotteri di Finmeccanica Leonardo, non ci saranno ripercussioni sull’occupazione: «La vasta esposizione sugli scenari di prodotto-mercato non si è trasferita sul piano della comunicazione dei carichi di lavoro e dei livelli di organico previsti per il 2017» spiega una nota della Fiom-Cgil dopo che nei giorni scorsi si è svolto a Gallarate l’incontro tra le RSU e le segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm e la Direzione della divisione elicotteri di Finmeccanica Leonardo. Ricordiamo che la Divisione Elicotteri dal primo gennaio di quest’anno ha assorbito le attività di Agusta Westland.

«Nei primi nove mesi del 2016 – racconta la nota di Fiom-Cgil – pur continuando a generare una redditività rilevante (ROS dell’11,1%), la situazione della divisione elicotteri appare in forte contrazione sia dal punto di vista dei ricavi, in riduzione di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 3,21 a 2,56 miliardi di Euro), e dell’entrata ordini che cala di circa il 48% scendendo da 2,88 a 1,53 miliardi di Euro». Risultati che sembrano seguire direttamente l’andamento generale del settore elicotteristico in contrazione progressiva nel settore militare (ma con la spesa per la difesa del governo degli USA che continua a garantire un certo livello di ordini per le imprese americane) e in forte crisi nel settore dell’Oil & Gas, crisi dovuta al forte calo del prezzo del petrolio.

Le prospettive per i prossimi mesi, racconta la Cgil che ha partecipato all’illustrazione della situazione da parte dell’Ad della divisione Daniele Romiti, prevedono un miglioramento della situazione: «Tra gli affari più significativi che si stanno definendo – recita la nota – la vendita di sei AW139 alla guardia di finanza, la possibilità di un accordo commerciale in Cina con ricadute nel settore delle eliambulanze e l’approvazione definitiva del programma governativo di finanziamento (437 i milioni) della nuova piattaforma militare che sostituirà i Mangusta in dotazione all’esercito italiano. A questo si aggiungono altre discussioni più di prospettiva, come quella per la gara della Polonia».

Non ci saranno dunque ripercussioni immediate della situazione sull’occupazione: «Su questo è stata la stessa Leonardo a intervenire spiegando che i carichi di lavoro saranno definiti, d’accordo con ogni divisione, attorno alla metà di dicembre. Successivamente a questa scadenza l’impresa ha già dato la sua disponibilità per ravvicinati incontri di illustrazione dei piani e dei budget produttivi sia a livello centrale, sia a livello di divisione».

Certamente, sottolinea la Cgil, la situazione dovrà essere monitorata: «Alla luce dell’andamento faticoso della divisione riteniamo ancora più necessario procedere in modo celere e dettagliato al chiarimento e alla condivisione dei dati sui carichi di lavoro definitivi relativi al 2017 e previsionali relativi al biennio successivo. Abbiamo insistito perché nella definizione dei carichi siano garantiti i rapporti di lavoro somministrati oggi in essere. Riteniamo necessario mantenere in essere tutti questi rapporti di lavoro e procedere il prima possibile al loro consolidamento nell’organico di Leonardo Finmeccanica».