«Fiumicino è inadeguato Investiamo su Malpensa»

Il sistema aeroportuale italiano rappresenta il 3,6 % del Pil del Paese, sotto la media dell’Unione europea, attestata al 4,1%. C’è da rimettere in moto, anzi sulle piste di decollo, la Penisola e per farlo servirebbero 80 miliardi di euro secondo

«Bisogna far partire al più presto gli investimenti legati al Piano nazionale degli aeroporti che muoverà risorse per circa 80 miliardi», ammonisce la Cassa Depositi e Prestiti nel report di luglio su un settore assolutamente strategico che, evidenzia la Cdp, dovrebbe farsi trovare pronto quando il traffico aereo aumenterà.
Perché è certo che aumenterà. Il volare dei passeggeri è previsto in crescita per i prossimi anni con una stima di 170 milioni di viaggiatori nel 2030 (a fronte di una 2014 che si è chiuso con circa 140 milioni di passeggeri). «Entro i prossimi dieci anni – avverte Cdp – i problemi di congestione degli scali potrebbero determinare un decadimento dei livelli di servizio e evidenti ripercussioni su economia e competitività nazionale».
Occorre, dunque, investire. Viceversa, «l’intera rete rischierebbe di collassare sotto il peso di trend di traffico in crescita, con inevitabili danni all’economia e alla competitività del Paese», sostiene la Cdp.

Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha assicurato che nei prossimi 20 mesi saranno sbloccate opere per 15 miliardi di euro, dando seguito ai diversi piani messi in campo, «scuola, dissesto, banda ultralarga, porti, aeroporti, strade, autostrade».
Ma Cassa Depositi e Prestiti ritiene che, «in particolare sugli aeroporti, non c’è tempo da perdere, considerando tra l’altro i tempi medi di realizzazione delle infrastrutture». La politica è avvisata. «Il piano nazionale degli aeroporti è la precondizione, ma bisogna andare avanti», riconosce Daniele Marantelli, deputato varesino del Partito democratico.
«Fiumicino ha dimostrato tutta la sua inadeguateza, da decenni non ci sono investimenti in quello scalo. Ma se vogliamo essere obiettivi e razionali è qui, a Malpensa, che si deve investire perché questa è la realtà in grado di cogliere la sfida del futuro di un traffico aereo in aumento».

Marantelli rimarca di non volerne affatto fare una questione di campanile: «È assurdo privare il Paese del traffico business prodotto e presente a Malpensa».
Dunque, aggiunge il parlamentare Dem, il Piano degli aeroporti «è corretto, ma va implementato».
Tradotto in azioni pro Malpensa: «Garantire la liberalizzazione delle rotte e i diritti di quinta libertà. Alitalia ed Etihad, dopo i fatti di Fiumicino, dovrebbero rivedere le loro decisioni su Malpensa», affonda il colpo Marantelli. Che chiude: «Il trasporto aereo dovrebbe essere inoltre combinato con un sistema portuale moderno».