Handling a Malpensa Martedì incontro decisivo

La resa dei conti è in dirittura d’arrivo. Sea ha già fissato un incontro con le organizzazioni sindacali, martedì prossimo, per fare il punto della situazione sulla newco che dovrebbe nascere al posto di Sea Handling. L’orientamento di Bruxelles, per quella data, dovrebbe essere noto.

Martedì si saprà se la commissione europea ritiene serio il percorso impostato da Sea e dai sindacati per la nascita di Airport Handling, la nuova società diretta da David Crognaletti che, orientantivamente da giugno 2014, si occuperà dei servizi aeroportuali a terra a Malpensa e a Linate.

In ballo c’è la sopravvivenza di un’azienda e dei suoi 2300 dipendenti, di cui circa 1700 in brughiera. Se l’Ue riterrà che esista un terreno valido su cui lavorare, si aprirà la trattativa tra Sea e sindacati per salvare il lavoro dentro un’impresa a cui l’Europa avrà concesso la possibilità di nascere. La discontinuità richiesta dall’Ue perché non ci sia concorrenza sleale a danno degli altri handler presenti negli aeroporti milanesi, è la chiusura di Sea Handling e la rimessa sul mercato di tutti i contratti in essere con le compagnie aeree,

oltre alla messa all’asta di tutte le attrezzature della stessa Sea Handling. Un passo, questo, previsto nel preaccordo Sea – sindacati inviato a Bruxelles. «Esprimo la più alta convinzione che il progetto regga», dichiara Enore Facchini, segretario generale della Uiltrasporti Lombardia. «Ci sono buone aspettative». Un newco capace di portarsi a casa contratti e in grado di stare in piedi economicamente da sola, sorregge l’idea di Airport Handling. Ma Facchini va oltre sostenendo la «possibilità della piena occupabilità di tutti». Occorrono, però, alcune condizioni. «Sea spa assorbirà circa 250 guardie perché, per legge, toccherà al gestore aeroportuale occuparsi direttamente di questo servizio», premette Facchini. «Potremmo stimare altri 50 lavoratori ripresi in spa per qualche attività da internalizzare e poi ci sarebbe un incentivo all’esodo per circa 100 dipendenti.

In tal caso e con i contratti con i vettori aerei riconquistati, ci sarebbe la piena occupabilità di tutti i dipendenti di Sea Handling». Un sogno? Niente affatto secondo il segretario regionale della Uiltrasporti che non canta vittoria ed è ben consapevole dei diversi fattori in gioco, variabili con cui dover fare i conti e non certezze date. Eppure a trionfare, al momento, sono le «buone aspettative» perché lavoro e impresa possano continuare ad esistere a Malpensa e a Linate, anche nei servizi aeroportuali a terra garantiti da casa Sea. Martedì il primo verdetto, più un orientamento che una risposta ufficiale. In ogni caso un passo in avanti, forse, da poter compiere.

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