Il “Fai da te” è superato Con i soldi meglio farsi aiutare

Risparmi da tutelare e da far fruttare, non è più il tempo del “fai-da-te”. La crisi prolungata e la volatilità dei mercati finanziari impongono diversificazione e strategie mirate sulle singole esigenze: meglio affidarsi ai professionisti.

Ormai il vecchio detto è sorpassato: chi fa da sé non fa per tre, ma rischia piuttosto di fare “diviso tre”, nel senso che orientandosi senza bussola, di fronte ai mercati finanziari, è più facile perdere che guadagnare.

L’ibernazione dei tassi, conseguenza delle politiche monetarie espansive delle Banche Centrali, ha progressivamente annullato la redditività reale e nominale della liquidità, portando così gli investitori all’affannosa ricerca dei rendimenti.

Tutto è diventato più complesso, in sostanza: «La prima lezione da imparare è abbandonare il “romantico” fai-da-te – spiegano gli esperti della Banca Popolare di Milano – prima di avventurarsi sui prodotti bisogna conoscere se stessi e valutare la propensione al rischio senza farsi prendere da “false paure”».

«Ogni profilo di rischio trova “con una buona guida”, un consulente, gli strumenti opportuni per perseguire gli obiettivi desiderati». In quest’ottica è importante, secondo Bpm, «non assumersi rischi inconsapevolmente rincorrendo i rendimenti offerti da emittenti “esotici” o le dritte dei soliti “ben informati”, ma operare con serietà attuando una studiata pianificazione finanziari ed un’attenta gestione del rischio con il proprio consulente. Così, l’investimento obbligazionario resta la parte “core” in un portafoglio che pone al centro la tranquillità, le azioni saranno l’investimento opportuno per chi “vuole veder crescere“, in un portafoglio ben strutturato e pianificato».

Anche perché, pur calando la propensione al risparmio, gli italiani, varesini inclusi, non hanno mutato la loro mentalità risparmiatrice, da “buoni padri di famiglia” che cercano di gestire in modo oculato i propri risparmi.

«Il prolungarsi della crisi e la bassa crescita dei redditi hanno fatto emergere sempre più forte l’esigenza di un’attenta gestione della ricchezza finanziaria, volta a preservarne il valore nel tempo – aggiungono i consulenti di FinecoBank, la banca diretta del gruppo Unicredit – Sappiamo che l’Italia è il Paese con uno degli stock di risparmio più alti al mondo, quindi ha grandi potenzialità. Ma per valorizzare questo risparmio è fondamentale il supporto di un consulente esperto, in grado di supportare le scelte di investimento».

Fineco ad esempio è stata la prima banca a lanciare una piattaforma multibrand ad architettura aperta, sulla quale sono disponibili oltre cinquemila fondi di 63 case.

«Ma nel corso degli anni, abbiamo riorientato il nostro modello da una pura architettura aperta a un’architettura “guidata” – spiegano i consulenti di FinecoBank – il “fai da te” è una componente molto marginale dell’utilizzo della nostra piattaforma, visto che i nostri clienti sono di norma seguiti dai promotori finanziari». Il consiglio degli istituti di credito è quello di affidarsi a “mani esperte” per orientarsi nelle scelte di risparmio.

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