Il franchising cerca affari a Varese

Funziona il progetto del Pirellone per rivitalizzare il commercio nelle città e rilanciare gli immobili. Venti le richieste per il capoluogo: dall’agenzia matrimoniale alla scuola di lingue. Si punta sul centro

Il franchising rivitalizza le aree della città abbandonate dai negozi storici e giova al settore immobiliare. Una ventina di negozi in franchising (termine con il quale si indica un accordo tra una formula commerciale consolidata e una persona fisica) stanno cercando casa nel comune di Varese e altri si aggiungeranno più avanti. Le tipologie sono le più diverse.
Per esempio: ci sono una scuola di lingue, un’agenzia di formazione per la sicurezza; un’agenzia matrimoniale, servizi di assistenza per anziani e bambini; servizi di intelligence e recupero crediti, due bar, un fiorista, un negozio di abbigliamento sportivo, servizi di edilizia acrobatica (nuova tecnica che utilizza le funi anziché i ponteggi per intervenire sulle facciate dei palazzi), una posta, un grande negozio per bambini e un’agenzia viaggi.

I franchising si sono fatti avanti rispondendo al progetto pilota “Fare impresa in franchising in Lombardia”, che la Regione ha promosso con l’obiettivo di attivare sinergie economiche e commerciali tra operatori ed istituzioni per il consolidamento dell’attrattività commerciale in specifiche zone. A Varese, il territorio che aderisce al progetto è quello del distretto del commercio, che si estende indicativamente da Biumo alla Brunella e che comprende anche zone critiche per l’insediamento di nuove attività economiche,

come via Magenta.
«In questa fase stiamo aiutando i franchising a trovare locali sfitti, o in procinto di diventarlo, dove insediarsi. Chiediamo ai proprietari di immobili e alle agenzie immobiliari di comunicarci locali idonei alle esigenze delle attività – spiega Alessia Uboldi, manager del distretto del commercio – Per i franchising, il distretto del commercio e Ascom hanno messo in campo alcune agevolazioni».
La maggior parte dei franchising cerca locali con almeno una vetrina, con una superficie che spazia dai 30 ai 60 metri quadrati a seconda delle esigenze. Ma ci sono le eccezioni. L’agenzia matrimoniale, per esempio, sta cercando un appartamento di circa 60-70 metri quadrati, ovviamente molto riservato. La natura dell’attività, infatti, richiede che la clientela sia tutelata da un certo grado di discrezione. Il franchising per la sicurezza nei luoghi di lavoro si insedierebbe in un locale dai 60 ai 100 metri quadrati, con parcheggio. La scuola di lingue, in uno spazio di 200 metri quadrati che possa essere suddiviso in aule (servono almeno 4 o 5 classi per gestire gli studenti negli orari più richiesti).

Se per il fiorista sono indispensabili le vetrine, di cui una preferibilmente ad angolo, in una posizione di passaggio e dove sia possibile fermarsi momentaneamente con l’auto; per i servizi di intelligence basta un bilocale in posizione centrale, con parcheggi nelle vicinanze. «Questa iniziativa mi trova soddisfatto perché il distretto del commercio ha il ruolo di favorire i nuovi insediamenti di attività commerciali. La risposta superiore alle aspettative indica che Varese, dal punto di vista commerciale, riscuote molto interesse – dice Sergio Ghiringhelli, assessore al marketing del territorio – Le attività esistenti possono implementare l’offerta affittando a un marchio in franchising un corner del proprio negozio».
Chi fosse interessato, per informazioni può scrivere a [email protected].