Il grande Orsini porta a Varese “Il Giuoco delle Parti”

Un’opera dai mille risvolti, quella che andrà in scena domani sera all’Openjobmetis

Umberto Orsini farà “Il Giuoco Delle Parti” domani sera all’Openjobmetis. Alle 21 al teatro di piazza Repubblica, l’attore troverà ad attenderlo quasi 400 studenti delle scuole superiori della provincia di Varese insieme al pubblico che gli ha sempre tributato una calorosa accoglienza.

In scena ci sarà un classico del teatro italiano, in un allestimento che immagina il futuro del protagonista una volta calato il sipario.

Nulla tange Leone Gala – ruolo che Orsini già aveva interpretato per la regia di Gabriele Lavia nel 1996 – è sopravvissuto alle corna, al triangolo amoroso che coinvolge la moglie e l’amante di lei e persino al tentativo di farlo fuori ordito dai due amanti. Nella trappola ci finisce il rivale e dopo il tragico avvenimento, Gala, uomo di lettere, costretto a macchiarsi di un delitto non riesce a liberarsi dal suo passato e rivive tutta la vicenda come un ammasso di ricordi.

«Leone Gala – spiega l’attore, classe 1934 che festeggia quest’anno 60 splendidi anni di carriera – dice a Socrate, il servo: “tu del passato ricordi solo che è passato, e non ciò che è sempre presente”. Ecco, qualcosa di simile abbiamo fatto io e registra Roberto Valerio leggendo questa commedia. Immaginiamo che per Leone Gala il passato sia sempre presente e così che il gioco delle parti diventa un gioco del tempo e dello spazio».

Lo spunto per l’adattamento dal celebre titolo pirandelliano, firmato da Orsini insieme a Valerio e a Maurizio Balò – autore anche delle scene – arriva dalla didascalia originale di Pirandello che accompagna il finale della commedia.

«Ci descrive un Leone quasi serafico che, dopo aver mandato il suo rivale al macello, si appresta a gustare il suo uovo alla coque quotidiano. È certamente un’immagine di un cinismo sublime ed insieme inquietante. Proprio questo sinistro aspetto della personalità di Leone Gala ha fatto nascere in noi questa domanda: ma davvero finisce tutto lì?». Nell’ipotetico “sequel” «abbiamo immaginato che viva oltre il limite che la commedia gli ha assegnato, un Leone più invecchiato e ossessivamente alla ricerca del suo passato, e che lo rivive come farebbe uno scrittore che voglia mettere ordine alle sue bozze o cambi la sequenza delle scene, o addirittura le sopprima».

Come nel gioco di maschere che il Nobel di Girgenti sapeva ben orchestrare, Gala sembra un uomo tranquillo e buono, ma nasconde una “corda” di follia: un assassino col sorriso sulle labbra e la morte nel cuore. «Questa è la seconda produzione della compagnia alla quale ho dato il mio nome e mettendo accanto a talenti sicuri come Alvia Reale, Michele di Mauro e Flavio Bonacci altri attori rigorosamente scelti, nel tentativo di scavalcare gli stereotipi che di solito infestano queste commedie apparentemente borghesi, ho voluto dare a tutti un motivo per lavorare con creatività innovativa, ma con intelligente rispetto della tradizione». Capocomico e produttore, Umberto Orsini, offre un’importante esempio a colleghi e spettatori.

Un lavoro che ha avuto un positivo riscontro dal successo di pubblico ottenuto in due anni l’allestimento, sia nelle grandi città sia in provincia. «Sono molto orgoglioso del lavoro fatto e ho la consapevolezza di aver trasmesso alla compagnia tutti i valori di professionalità e di rigore che la storia dalla quale provengo mi hanno insegnato». Sono ancora disponibili biglietti interi di platea a 32 euro e di prima e seconda galleria a 28 e 24 euro.

Per info e biglietti: www.teatrodivarese.org.