Il lavoro per i giovani resta una chimera

Il quadro della Camera di Commercio: cala la disoccupazione, ma non quella giovanile

Buone notizie: scende la disoccupazione che arriva all’8,2%. Ma qui la buona notizia finisce: perché la disoccupazione giovanile, quella che ormai da anni preoccupa in modo particolare, non accenna affatto miglioramenti.

Vediamo con ordine i dati elaborati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese sulla base dei dati del Settore Lavoro della Provincia: nel 2016 il mercato del lavoro varesino ha offerto 103mila opportunità occupazionali. Un dato inferiore a quello dei dodici mesi precedenti, quando furono 111mila i contratti stipulati, ma ugualmente significativo alla luce di almeno due fattori: la forte riduzione degli incentivi occupazionali del Governo e il venir meno dell’effetto Expo, che nel 2015 aveva generato un grosso numero di posti di lavoro.

Depurato dunque da tutti questi elementi le 103mila opportunità occupazionali sono un buon risultato. Inoltre, consideriamo un altro elemento positivo: il saldo tra entrate e uscite nel mercato del lavoro ha fatto segnare complessivamente un +1.630. Nell’anno precedente invece, nonostante il maggior numero di ingressi, il saldo si era fermato a +364. «Quest’analisi – spiega la Camera di Commercio di Varese – conferma la persistenza di un certo dinamismo occupazionale sul nostro territorio, pur con tutte le difficoltà che ancora sta attraversando l’economia varesina».

Sul fronte delle tipologie contrattuali che hanno caratterizzato le assunzioni 2016, vediamo poi che la riduzione degli incentivi occupazionali legati al lavoro a tempo indeterminato ha portato certamente a una diminuzione di questo tipo di assunzioni, che nello scorso anno sono state il 15% del totale, quando nel 2015 valevano il 22%. Di contro, tornano ad aumentare le forme più flessibili: il contratto a tempo determinato (41% delle assunzioni 2016) e quello somministrato (28%).

Nel complesso dunque il tasso di disoccupazione risulta in discesa, pur con la permanenza di una forte preoccupazione soprattutto rispetto alle fasce giovanili: in media nello scorso anno sono state 34mila le persone in cerca di occupazione in provincia di Varese, di cui 14mila uomini e 20mila donne (dati Istat su base campionaria). Il tasso di disoccupazione è così sceso all’8,2%, in diminuzione rispetto al 2015, quando era al 9%. La disoccupazione varesina resta però superiore in media a quella lombarda (7,4%), ma ancora lontana da quella italiana (11,7%). A livello regionale, nel 2016, Varese era al terzo posto tra le province lombarde per tasso di disoccupazione, preceduta solo da Mantova (8,7%) e Brescia (8,6%). In questo quadro, ancora una volta, sono soprattutto i giovani ad aver risentito in modo più forte degli effetti recessivi del mercato del lavoro: in provincia di Varese la disoccupazione giovanile (compresa fra 15-24 anni) è salita dal 32,1% del 2015 al 36,7% del 2016, con punte del 30,2% per i maschi e del 43,8% per le femmine. A livello nazionale lo stesso tasso ha toccato, lo scorso anno, quota 37,8%. Oltre i 35 anni il tasso di disoccupazione provinciale è, invece, sceso al 4,8% (in miglioramento rispetto al 2015, quando era 6,6%), attestandosi a un livello tra i migliori in Lombardia. Ciò conferma il fatto che l’emergenza lavoro riguarda soprattutto le fasce giovanili, in particolare le ragazze.