«In arrivo nuovi oneri costi e perdite di tempo»

La denuncia del presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli

La burocrazia continua a colpire le imprese. Anziché fornire facilitazioni e semplificazione, dal governo sembrano arrivare soltanto nuovi ostacoli. È questo il senso della denuncia del presidente di Confartigianato Imprese Varese Davide Galli, che interviene sui problemi legati alle partite Iva.
«Le comunicazioni trimestrali sono una batosta burocratica – dichiara Galli – che non ci spieghiamo e che rischia di costare per l’ennesima volta troppo cara: qualcuno ha calcolato fino in fondo l’effettivo impatto di queste decisioni?».


Mercoledì la Camera ha approvato la conversione in legge del decreto fiscale 196/2016 collegato alla manovra di bilancio dello Stato, mettendo una sorta di pietra (quasi) tombale sul testo che mette nero su bianco le novità fiscali del prossimo anno. Buone notizie sul fronte Equitalia, con la conferma dell’estensione del numero di rate (da quattro a cinque), dei ruoli rottamabili (restano inclusi quelli del 2016) e delle sanzioni. Meno buone le novità sul fronte Iva.
Dal 2017 scatterà infatti l’obbligo di comunicazione trimestrale telematica delle fatture emesse e ricevute (spesometro) oltre che dei dati relativi alle liquidazioni periodiche, mandando in soffitta le attuali comunicazioni annuali ma anche l’iniziale ipotesi di un regime-cuscinetto con comunicazioni semestrali.
Ed è solo parziale la consolazione che arriva alle imprese attraverso l’introduzione di un credito di imposta pari a cento euro per chi emetterà fatturazione elettronica e di altrettanti cento una tantum per l’adeguamento tecnologico.

Secondo le previsioni, il conto di un provvedimento studiato per ridurre l’evasione, e recuperare due miliardi nel solo anno che sta per iniziare, sarà salato per le partite Iva (aziende artigiane, commercianti e professionisti): otto nuovi adempimenti burocratico-fiscali e 480 euro di costi aggiuntivi nel 2017 (720 dal 2018) per ciascuna impresa. «Fatichiamo a comprendere fino in fondo le scelte del Governo che, anziché distinguersi per riduzione del carico burocratico e modernizzazione delle procedure, impone alle imprese – soprattutto quelle di dimensioni più piccole – ulteriori oneri e costi, con conseguenti pesantissime perdite di tempo» rileva Galli. Un colpo, secondo l’associazione, per chi, da tempo, chiede di poter fare impresa con regole chiare, semplici, competitive e assimilabili a quelle dei più avanzati Paesi europei. «Prima di varare provvedimenti di questo genere, che rischiano di mettere ulteriori bastoni tra le ruote della ripresa, sarebbe opportuno valutare con maggiore attenzione il rapporto costi-benefici, sottoponendolo al vaglio di chi ogni giorno è costretto a misurarsi con il mercato, imbrigliato dagli ancora troppo vincolanti lacci e lacciuoli della burocrazia» prosegue Galli.
«Richieste e obblighi alle aziende non mancano, ma quali risposte dà Roma alle richieste di maggiore efficacia amministrativa e trasparenza sui costi della macchina statale che, legittimamente, arrivano dalle imprese?» si domanda Galli, rimandando al sondaggio ancora in corso per valutare a quanto ammontino oggi i ritardi dei pagamenti delle Pubblica amministrazione.
Un sondaggio al quale è possibile rispondere in pochi minuti e che, nelle prossime ore, arriverà nella posta elettronica delle aziende varesine attraverso la nuova newsletter Imprese e Territorio.

Il servizio fiscale di Confartigianato Imprese Varese resta a disposizione di chiunque voglia ulteriori informazioni, supporto operativo e consigli in merito alle novità Iva legate al decreto fiscale 193/2016 ([email protected], 0332/25.62.88).